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Transizione, quanto è importante l’efficienza e la flessibilità energetica negli edifici. Il rapporto IEA

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Tutti gli edifici condividono un aspetto comune: per far funzionare elettrodomestici e apparecchiature, servono grandi quantità di energia. Quanto è importante l’efficientamento in vista degli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni?
LEGGI QUI IL REPORT IEA.

Le politiche di efficienza energetica

Come sottolineato dal rapporto pubblicato di recente dall’International Energy Agency (IEA), le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in edifici, che siano case, uffici o negozi, e che rappresentano in totale circa il 30% del consumo finale energetico a livello globale.

Su questo però, è importante prendere in considerazione e lavorare su politiche di efficienza energetica più solide e mirate, con contributi volti a ridurre il consumo oltre che a sfruttare elettricità rinnovabile.

Solo in questo modo, sarà possibile soddisfare determinati obiettivi da qui ai prossimi anni e combattere i cambiamenti climatici, beneficiando di notevoli risparmi economici a lungo termine e valorizzando gli immobili stessi.

Ridurre le emissioni del settore edilizio

Così facendo, si potrebbero anche ridurre le emissioni del settore edilizio, come ricorda l’Agenzia nel rapporto, che parla comunque di un settore in crescita soprattutto per quel che riguarda le economie in via di sviluppo.

Ad oggi infatti, l’ampliamento dell’accesso all’elettricità e l’aumento dei redditi fanno sì che sempre più persone acquistino apparecchiature più sostenibili, facendo maggiore attenzione anche ai consumi e alla qualità dei servizi utilizzati.

Nuove tecnologie

Tutto questo, anche adoperando nuove tecnologie per sfruttare energia più pulita ma anche in modo più flessibile, creando proprio una comunicazione con le reti per mitigare lo stress durante le ore di punta. In tale quadro, è importante l’elettrificazione e la crescita delle fonti alternative, come ricorda l’International Energy Agency, nonché l’utilizzo di pompe calore.

Su questo aspetto, come riportato dall’Osservatorio degli Stati generali della green economy, nel 2022 ne sono state installate circa 3 milioni a livello globale, di cui ben 520.000 solo in Italia. Secondo poi altre previsioni del Politecnico di Milano, il mercato europeo raggiungerà volumi molto più alti al 2030, con uno stock installato fino a 60 milioni di unità.

Ma ci sono anche tante altre risorse per garantire più flessibilità al sistema energetico, e parliamo dello stoccaggio in loco, della ricarica intelligente per le auto elettriche e di nuovi apparecchi per rispondere automaticamente ai segnati provenienti dalla rete. In questo modo, secondo delle stime IEA, entro il 2030 il numero di contatori smart e altri dispositivi annessi negli edifici raddoppierà rispetto ai livelli attuali.

Picco energetico negli edifici

Si sta dunque lavorando su più fronti per rispondere a un picco energetico negli edifici che potrebbe portare a una domanda elevatissima in tutte le regioni del mondo nei prossimi decenni. Entrando più nello specifico, nel rapporto si parla di una Cina che potrebbe raddoppiarla entro la metà del secolo, e di un’Unione Europea che arriverebbe ad aumentarla di due terzi.

Cosa fare allora? L’AIEA specifica quanto, una maggiore interazione tra edifici e reti, potrebbe portare a significative riduzioni sia della domanda, che delle emissioni e dei costi legati al sistema elettrico. Questo percorso però, va supportato da disposizioni politiche che supportino l’uso di apparecchi intelligenti.

Per sostenere questo processo, l’Agenzia ha sviluppato un quadro analitico per valutare il settore edilizio di uno specifico Paese, fornendo così singole raccomandazioni per accelerare l’adozione di soluzioni tecnologiche più efficienti. s

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