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ANIE Rinnovabili e procedure VIA: su 1.372 depositate, solo il 5,2% arrivato a conclusione 

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L’Osservatorio ANIE Rinnovabili rende noto che nei primi 6 mesi dell’anno, ci sono state procedure VIA depositate per 68.220 MW, e dunque un +142% rispetto al 2022. Poche però sono quelle concluse.

I risultati

Nel 2023 aumentano ancora le richieste di procedure VIA per le fonti alternative, arrivando a quota 1.372, anche se solo una piccola percentuale ha già terminato il proprio iter. 

L’Osservatorio ANIE Rinnovabili, associazione che raggruppa le imprese operanti nel settore, studia i dati del MASE sulle procedure VIA depositate, analizzate e concluse.

Dai risultati emersi fino al 30 giugno di quest’anno, si vede che, con 68.220 MW, quelle depositate al 2023 sono aumentate del 142% rispetto al 2022. Il problema però è che, di queste, solo il 5,2 % è arrivato a conclusione. 

Puglia, Sicilia e Sardegna

A far aumentare i numeri nell’arco di un anno, sono soprattutto le regioni Puglia, Sicilia e Sardegna, sia in termini di potenza FER che nelle prestazioni relative ai sistemi di accumulo. Ma cosa si intende nello specifico per procedure VIA?

Le procedure VIA

Per procedure VIA si fa riferimento a quelle Valutazioni di Impatto Ambientale (per questo definite ‘VIA’) introdotte in Italia dall’art. 6 della legge 394/86.

Secondo tale normativa comunitaria, i progetti che hanno un effetto rilevante sull’ambiente devono essere valutati per capire nello specifico il loro impatto esterno, prima di poterli approvare.

Filippo Girardi, presidente di ANIE Federazione, ha dichiarato che ci sono state delle tempistiche disomogenee quest’anno tra il ministero della Cultura e quello dell’Ambiente e Sicurezza energetica, e che quindi il governo dovrebbe continuare a potenziare la struttura della Commissione Tecnica PNIEC/PNRR per migliorare l’intero sistema.

La potenza degli impianti

Sulle rinnovabili, nel Paese la potenza degli impianti è al momento così distribuita: 46,5% di agrivoltaico; 32% di eolico onshore e 3,8% di offshore; 14,6% di fotovoltaico e 3% di idroelettrico da pompaggio. 

I progressi dunque sono stati fatti, ma c’è ancora tanta strada da fare per lo sviluppo delle rinnovabili, come sottolinea anche la Commissione europea nel documento sullo Stato dell’Unione energetica 2023.

Triplicare gli sforzi

L’Esecutivo infatti spiega quanto sia necessario triplicare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici fissati al 2030 e al 2050.

In particolare, nel report si parla di importazioni di gas da Mosca diminuite notevolmente nell’arco di questi ultimi due anni: 155 miliardi di metri cubi nel 2021; 80 miliardi nel 2022 e 40-45 miliardi nel 2023. 

Ma ci sono ancora ambizioni climatiche e ambientali del Patto verde europeo non raggiunte, e tante sfide future che bisogna prepararsi già da adesso per superare.

Le nuove tecnologie pulite non basteranno

Le nuove tecnologie pulite non basteranno se le emissioni di settori quali edilizia, trasporti o agricoltura non saranno ridotte ancora di più, e se tutti gli Stati membri non presenteranno i propri piani per il clima e l’energia.

In generale comunque, entrambi i documenti, sia quello studiato da ANIE Rinnovabili, che quello illustrato a Bruxelles, elogiano i passi avanti compiuti di recente, ma presentano anche quelle lacune da colmare e quegli aspetti da migliorare per fare dell’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.

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