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Idrogeno rinnovabile, il nuovo progetto Hy2 Infra da 149 milioni di euro per 100 MW di capacità

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Lhyfe riceverà dal Governo francese un finanziamento di 149 milioni di euro, nell’ambito del terzo IPECI sull’idrogeno denominato Hy2 Infra. Il nuovo impianto avrà una capacità di elettrolisi di 100 MW, e sorgerà vicino alla città portuale di Le Havre, sulla costa atlantica.

100 MW di capacità di elettrolisi

Il nuovo impianto dell’azienda francese Lhyfe avrà 100 MW di capacità di elettrolisi e sarà finanziato dal governo francese per un importo pari a 149 milioni di euro. Si tratta di un progetto che fa parte del terzo IPECI sull’idrogeno denominato Hy2 Infra, ma di cosa si tratta nello specifico?

Il termine ‘IPCEI’ sta per ‘Important Project of Common European Interest’. Parliamo di iniziative riguardanti sempre il vettore H2, che mirano a promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie legate al settore. Su questi progetti, collaborano più Stati membri, che lavorano insieme per accelerare lo sviluppo di innovazioni chiave e fondamentali per la transizione.

IPCEI Hy2Infra

Nel caso dell’IPCEI Hy2Infra, si è resa possibile grazie alla manovra approvata dalla Commissione Europea, dal valore di ben 6,9 miliardi di euro. Con questa misura, si potranno realizzare nuove infrastrutture in 7 Paesi Ue, e parliamo di Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovacchia.

Il nuovo impianto di Lhyfe rientrerà tra questi nuovi siti, pensati tutti con l’intento di sviluppare la catena del valore dell’idrogeno mediante la diffusione di elettrolizzatori su larga scala, la realizzazione di condotte di trasporto e di distribuzione, lo sviluppo di impianti di stoccaggio e la costruzione di terminali e infrastrutture portuali per l’idrogeno organico liquido (LOHC).

L’obiettivo sarebbe gestire così la produzione di 6.000 tonnellate di H2 ogni anno. Fattibile? Dipende dalla velocità con la quale saranno costruiti gli stabilimenti.

34 tonnellate al giorno

Se, per esempio, saranno rispettate le tempistiche per il nuovo progetto dell’azienda francese sulla costa atlantica da completare al 2028, si potrebbero produrre fino a 34 tonnellate al giorno di combustibile rinnovabile nei pressi del Grand Canal du Havre, ovvero una delle aeree portuali e industriali più grandi d’Europa.

Il nuovo sito tra l’altro, sorgerà non lontano da uno degli stabilimenti del gruppo norvegese Yara, leader globale nella produzione di ammoniaca. Per questo, le due aziende si confronteranno per individuare possibili spazi di collaborazione.

Energie Salentine, Saipem e Snam

Sulla produzione del vettore comunque, la crescita di Lhyfe come leader europeo del settore è indiscutibile. L’azienda infatti si sta già espandendo in Germania, dove a Lubmin si vuole arrivare a generare 330 tonnellate al giorno di idrogeno verde, e in Spagna, dove nell’ambito offshore, con il progetto denominato Sealhyfe, si punta a 5 tonnellate.

E in Italia a che punto siamo? Grazie al via libera ricevuto dalla Commissione europea per l’IPCEI Hy2Infra, anche le aziende nazionali Energie Salentine, Saipem e Snam hanno compiuto importanti passi in avanti, con due iniziative promosse nella categoria ‘Elettrolizzatori’, e uno riguardante invece 100 km di pipeline dedicati al carburante.

Impianti di elettrolisi distribuiti sul territorio

Quest’ultimo progetto, in particolare, collegherà l’area di Brindisi con quella di Taranto, abilitando l’immissione in rete dell’idrogeno prodotto da impianti di elettrolisi distribuiti sul territorio.

In generale dunque, parliamo di infrastrutture che dovrebbero essere operative tra il 2026 e il 2029, con calendari che più o meno variano a seconda dell’area geografica europea di riferimento e alle imprese coinvolte.

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