Roma, 15/05/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Crisi dell’eolico offshore, il Regno Unito aumenta i prezzi per rilanciare il settore

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Il Regno Unito ha aumentato del 66% il prezzo di sostegno per i nuovi parchi eolici offshore.

Raddoppiare le tariffe

Aumentando del 66% il prezzo di sostegno per i nuovi parchi eolici offshore, il Regno Unito decide di raddoppiare le tariffe per rilanciare un settore colpito dalla crisi.

Ma da cosa è determinato tutto questo? Secondo uno studio al quale hanno lavorato dei ricercatori della Smith School of Enterprise and the Environment, centro interdisciplinare dell’Università di Oxford, vento e Sole potrebbero benissimo soddisfare le esigenze energetiche della Gran Bretagna. 

L’ultima asta per le rinnovabili

Durante l’ultima asta per le rinnovabili però, dopo un 2022 eccellente in cui sono stati assegnati contratti per quasi 11 GW, il 2023 si chiude con un bel flop, e con soli 3,7 GW di capacità assegnata di eolico offshore. 

Si tratta duro colpo per il Paese che negli ultimi anni ha scommesso moltissimo in questo senso, considerando tale fonte come elemento cruciale della lotta al cambiamento climatico. 

Per la prossima asta infatti, prevista a marzo 2024, il prezzo garantito sarà non più di 44 ma di 73 sterline al MWh (83 euro invece che 50), mentre per i progetti eolici galleggianti, la cui tecnologia è ancora in fase di sviluppo, sarà previsto come budget 176 sterline al MWh, e non più 116 come prima (201 euro invece che 132).

La crisi dell’eolico anche in Europa

C’è dunque ancora in gioco una crisi dell’eolico anche in Europa che non è semplice da frenare.

Bruxelles infatti da mesi sta studiando un pacchetto europeo per risollevare il settore, tentando di risolvere quelle difficoltà che colpiscono tutti i maggiori produttori di turbine, che hanno già registrato perdite operative significative.

La Commissione europea sa bene che non si può sviluppare una fonte rinnovabile senza una catena di approvvigionamento sana, sostenibile e competitiva, e senza una pipeline di progetti chiara e sicura. Con il nuovo piano dunque dunque, chiamato ‘Wind Power Package’, si spera che qualcosa possa cambiare.

In Italia

In Italia è più diffuso l’eolico onshore, con grandi risultati raggiunti dai big nazionali del settore quali Erg, Edison e Alerion.

Come offshore invece, a oggi esiste un solo parco inaugurato ad aprile 2022 a Taranto, nonostante il potenziale della Penisola in questo campo sia enorme. Quali sono allora gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo? Sicuramente gli iter autorizzativi molto lunghi, ma anche la mancata pianificazione strategica dello spazio marittimo.

Con solo 30 MW installati grazie al parco offshore pugliese, con un obiettivo al 2030 di 2,1 GW, in generale il Paese è a dir poco indietro sull’eolico in mare, soprattutto in confronto con Cina, Regno Unito e Germania. 

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