Roma, 27/07/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Povertà energetica, 6 miliardi di euro in 6 anni a supporto della Romania

11
Home > News > Elettrificazione > Povertà energetica, 6 miliardi di euro in 6 anni a supporto della Romania

Secondo un rapporto del Centro per lo studio della democrazia (CSD), la Romania, uno dei maggiori beneficiari del Fondo sociale per il clima (SCF), riceverà 6 miliardi di euro in 6 anni a contrasto della povertà energetica.

Fondo sociale per il clima

Nell’ambito del pacchetto ‘Fit for 55’, la Commissione europea ha proposto la creazione di un fondo sociale per il clima (FSC) per compensare le famiglie più in difficoltà, e tentare di aiutare anche gli utenti dei trasporti più vulnerabili.

Il Paese riceverà il 9,25% del budget totale, e dunque 6 miliardi di euro tra il 2026 e il 2032, sperando che tali finanziamenti potranno contribuire al contrasto della povertà energetica, sempre più in aumento a livello internazionale.

A presentare tali cifre, il rapporto del Centro per lo studio della democrazia (CSD), redatto in collaborazione con Wise Europe in Polonia e Adelphi in Germania. L’obiettivo è far vedere quali sono le Nazioni dell’Europa centrale e orientale che hanno maggiore bisogno di supporto economico, allo scopo di aiutarle e garantire loro la priorità.

La situazione in Romania

Anche dalle analisi compiute dall’Istituto nazionale di statistica del Paese, la situazione in Romania non è mai stata delle migliori. Già nel 2022 infatti, il 37% delle famiglie viveva in grandi difficoltà.

Parliamo di nuclei familiari che hanno un reddito molto basso, e che subiscono le conseguenze negative dalle variazioni di prezzo indotte dal meccanismo ETS 2, ovvero l’introduzione di un prezzo alle emissioni di C02 dei combustibili usati per il trasporto e il riscaldamento.

Tenendo in conto gli obiettivi fissati, da qui al 2030 l’inquinamento causato da tali settori dovrà diminuire 5 volte di più, rispettando una tabella di marcia dettata dalla loro inclusione nel nuovo mercato del carbonio.

Uno strumento per difendersi

Come contrastare allora gli effetti prodotti da tale sistema di scambio? Il fondo sociale per il clima è di certo uno strumento per difendersi e che bisogna utilizzare con cautela, ma, come è emerso dal rapporto del CSD, c’è anche una grande necessità di programmi adatti alle esigenze energetiche dei cittadini a basso e medio reddito, e dunque più vulnerabili a qualsiasi aumento dei costi.

Si spera dunque che i 6 miliardi di euro riusciranno a sostenere davvero le famiglie rumene, considerando che in questi luoghi la povertà energetica è presente da sempre, soprattutto nelle zone rurali.

Le ragioni?

Le ragioni? Potrebbero essere diverse, legate di certo a redditi bassi, a edifici poco efficienti a livello energetico e con scarsi isolamenti termici, a tante comunità poco informate sui programmi di assistenza e a delle infrastrutture obsolete.

Anche l’introduzione di politiche energetiche più efficaci aiuterebbe la Nazione a risollevarsi da tali difficoltà, che colpiscono anche chi ha più disponibilità finanziaria, ma che potrebbe subire comunque un aumento della spesa totale di circa il 4%, almeno secondo le previsioni di CSD.

Articoli correlati