Roma, 13/10/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

IRENA, le rinnovabili al centro della 13ma Assemblea di Abu Dhabi

11irena
Home > Policy > Policy Mondo > IRENA, le rinnovabili al centro della 13ma Assemblea di Abu Dhabi

Adottare una strategia di medio termine per il raggiungimento degli obiettivi net-zero, stabilire le azioni più urgenti e sfruttare le missioni di peacekeeping dell’Onu per ridurre la dipendenza dei Paesi “ospitanti” dai combustibili fossili. La tredicesima Assemblea IRENA di Abu Dhabi si è conclusa con decisioni significative per i futuri scenari “rinnovabili” mondiali.

Ad Abu Dhabi decisioni fondamentali per il futuro

L’energia rinnovabile svolge un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione globale, e una pianificazione di lungo periodo è fondamentale per raggiungere gli obiettivi net-zero. Programmare gli scenari futuri e sensibilizzare attraverso una comunicazione costante è anche lo scopo dei 168 Paesi membri dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, riunitisi ad Abu Dhabi 13,14 e 15 Gennaio per la tredicesima sessione dell’Assemblea IRENA. L’incontro si è concluso con decisioni significative per il futuro dell’Agenzia e, dunque, per l’impegno nella riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050.

Rinnovo del Direttore Generale e strategia di medio termine

I membri IRENA dopo aver nominato per un secondo mandato il Direttore generale in carica, Francesco La Camera, si sono accordati per una nuova strategia di lavoro per il periodo 2023-2027, stabilendo la direzione che seguirà l’Agenzia nei prossimi anni. Quest’ultima sarà, infatti, incentrata su azioni urgenti e mirate, cooperazione internazionale e innovazione continua.

Con tempistiche sempre più strette per raggiungere gli obiettivi climatici e di sviluppo entro il 2030, la strategia di medio termine fa parte dell’ultimo ciclo quinquennale completo che delinea il contributo di IRENA agli sforzi energetici globali.

Cambiamenti sistemici e resilienza energetica

Gli obiettivi net-zero richiedono percorsi completi in grado di considerare elementi che vanno oltre il settore energetico. Come tali, richiedono un’ampia gamma di competenze, la partecipazione delle parti interessate, nonché la creazione di gruppi consultivi tematici su argomenti tecnici.

L’ultima Assemblea IRENA si è concentrata sui cambiamenti sistemici nel settore dell’energia, con una maggiore attenzione all‘accesso e all’uguaglianza, ma anche all’interazione tra energie rinnovabili, sicurezza e resilienza energetica, su cui è necessario lavorare sia a livello regionale che nazionale.

Francesco La Camera, Direttore Generale di IRENA ha dichiarato: “Dobbiamo costruire un nuovo sistema energetico con gli strumenti e i sistemi del futuro, non del passato. Proprio come innoviamo per migliorare le tecnologie, dobbiamo innovare per reinventare la cooperazione internazionale per la nuova era energetica”.

Il lancio dell’Energy Compact dell’ONU

Le missioni di “mantenimento della pace” (peacekeeping) delle Nazioni Unite hanno un profilo energetico che si basa al 90% su l’utilizzo di combustibili fossili. Questo accade nonostante l’intervento dell’Onu interessi spesso regioni climaticamente fragili, con scarso accesso all’energia e ad alta vulnerabilità ai cambiamenti. 

Nel 2019, però, le Nazioni Unite si sono impegnate a ridurre drasticamente le proprie emissioni di carbonio, aumentando il ricorso all’ energia rinnovabile dell’80% entro il 2030. 

Per accelerare la transizione, nel 2021, il Dipartimento per le operazioni di pace delle Nazioni Unite (UNDPO), il Dipartimento per il supporto operativo delle Nazioni Unite (UNDOS), IRENA, Danimarca, Norvegia e gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il “Patto energetico sulle energie rinnovabili per il mantenimento della pace delle Nazioni Unite“. Il 13 Gennaio, l’Energy Compact è stato formalmente lanciato ad Abu Dhabi.
Martha Ama Pobee, Segretario generale per l’Africa, Dipartimento per gli affari politici e di consolidamento della pace (DPPA-DPO), ha affermato che sfruttare le operazioni di pace delle Nazioni Unite per realizzare nuove infrastrutture di energia rinnovabile in contesti fragili può aiutare a diversificare l’energia del Paese ospitante e a ridurre la dipendenza dal petrolio fornendo nuove opportunità di sviluppo economico.

Articoli correlati