Roma, 03/10/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

UE, una stazione di ricarica ogni 60 km e taglio consumi energetici di almeno il’11,7 % entro il 2030

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Oggi giornata cruciale per le attività del Parlamento europeo, che in una doppia votazione ha approvato norme di primaria rilevanza per il supporto al pacchetto “Fit for 55”. Diversi i punti chiave: stazioni di ricarica elettrica per le auto ogni 60 km e di rifornimento di idrogeno ogni 200 km; riduzione del consumo energetico dell’11,7 % a livello UE per combattere il cambiamento climatico e rafforzare la sicurezza energetica.

Il voto al Parlamento europeo

Oggi il Parlamento europeo ha approvato due leggi molto importanti per il futuro della transizione energetica ed ecologica dei Paesi membri dell’Unione europea (Ue), a supporto del pacchetto “Pronti per il 55 % nel 2030″ (Fit for 55), la strategia dell’UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e hanno lo scopo di decarbonizzare i trasporti.

Il primo voto ha riguardato un pacchetto di due leggi: per aumentare il numero delle stazioni di rifornimento alternative per auto e camion e agevolare la ricarica; per introdurre carburanti marittimi più puliti.

Il secondo voto, invece, ha permesso di approvare, in via definitiva, le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal europeo.

Ampliare rapidamente l’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici nell’UE

Durante i negoziati con i governi UE, gli eurodeputati hanno ottenuto che, entro il 2026, le stazioni di ricarica elettrica per le autovetture, con una potenza minima di 400 kW, siano installate almeno ogni 60 km lungo i principali corridoi della rete TEN-T e che la potenza della rete aumenti a 600 kW entro il 2028.

 Per gli autocarri e gli autobus sono previste stazioni di ricarica ogni 120 km. Queste stazioni dovrebbero essere installate su metà delle strade principali dell’UE entro il 2028 e con una potenza di uscita da 1.400 kW a 2.800 kW a seconda della strada.

I Paesi UE devono garantire che, entro il 2031, le stazioni di rifornimento di idrogeno lungo la rete centrale TEN-T siano distribuite almeno ogni 200 km.

I carburanti alternativi per il trasporto su gomma e la riduzione delle emissioni inquinanti delle navi

Entro il 2027, la Commissione creerà una “banca dati” dell’UE sui carburanti alternativi per fornire ai consumatori informazioni sulla disponibilità, sui tempi di attesa o sui prezzi nelle diverse stazioni.

I proprietari di veicoli a combustibile alternativo dovranno poter pagare con facilità presso i punti di ricarica (con carte di pagamento o dispositivi contactless e senza necessità di abbonamento), mentre il prezzo di questi “carburanti” dovrà essere indicato per kWh, kg o per minuto/sessione.

Stabilito, inoltre, l’obbligo per le navi di diminuire gradualmente le emissioni di gas a effetto serra riducendone la quantità nel mix energetico che utilizzano del 2% a partire dal 2025 e dell’80% a partire dal 2050 (rispetto al livello del 2020).

La riduzione coinvolgerà inoltre tutta l’energia utilizzata a bordo nei porti dell’UE o tra di essi, il 50% dell’energia utilizzata per le tratte in cui il porto di partenza o di arrivo si trovi al di fuori dell’UE o nelle sue regioni ultraperiferiche.

Avanti con il risparmio energetico

Secondo quanto stabilito in un’altra norma oggi votata dagli europarlamentari, i Paesi UE dovranno garantire, collettivamente, una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020).

Per raggiugere l’obiettivo, la normativa prevede l’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Fino al 2025 si dovrà risparmiare l’1,3% ogni anno, percentuale che verrà progressivamente aumentata arrivando al 1,9% entro la fine del 2030.

Gli obiettivi di risparmio dovranno essere raggiunti attraverso misure locali, regionali e nazionali, in diversi settori, ad esempio la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, i centri dati, ecc. I deputati hanno insistito sul fatto che la riduzione riguarderà in particolare il settore pubblico, che dovrà ridurre il consumo finale di energia dell’1,9% ogni anno.

Giornalista

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