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Otto europei su dieci vogliono più rinnovabili ed efficienza energetica per ambiente, autonomia e sicurezza

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L’ultima indagine Eurobarometro condotta nel giugno 2023 e pubblicata oggi mostra che i cittadini dell’UE continuano a sostenere fortemente la transizione energetica e si aspettano notevoli investimenti nelle energie rinnovabili: “Per l’81% degli intervistati investire nelle energie rinnovabili è fondamentale per la nostra sicurezza in generale”.

I cittadini europei sono favorevoli o meno alla transizione ecologica ed energetica? L’indagine

Secondo una nuova indagine dal titolo “Standard Eurobarometer 99 – Spring 2023”, pubblicata da Eurobarometro e relativa al mese di giugno, i cittadini europei vogliono una transizione ecologica ed energetica più veloce e per far questo si attendono investimenti massicci sulle fonti energetiche rinnovabili.

Questo non significa solo che i cittadini europei intervistati hanno confermato il loro appoggio ai piani dell’Unione europea per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2050, ma che vogliono anche una transizione più veloce, perché temono che ulteriori ritardi possano avere conseguenze serie sul futuro economico e ambientale del continente.

Stando all’indagine, l’85% dei cittadini europei chiede investimenti più forti sulle fonti energetiche rinnovabili, tanto per iniziare, come il solare e l’eolico, ma nell’82% dei casi anche maggiori investimenti in efficienza energetica di edifici (anche abitazioni), industrie e trasporti.

Grazie a rinnovabili ed efficienza energetica più sostenibilità, sicurezza e autonomia

Il motivo? Solo una diffusa rete di fonti rinnovabili, sistemi di accumulo e livelli elevati di efficienza energetica possono garantire all’Europa tutta livelli più alti di sicurezza, sostenibilità e autonomia energetica rispetto al passato (e qui l’esperienza della crisi energetica del 2021/2022 ha lasciato il segno).

Per quel che riguarda gli attuali e prossimi acquisti di energia da fornitori esteri (non dalla Russia per l’82% degli intervistati), per l’80% degli europei dovranno essere congiunti per garantirsi un costo più basso e approvvigionamenti certi.

Inoltre, l’81% concorda sul fatto che ridurre le importazioni di petrolio e gas e contestualmente investire nelle energie rinnovabili, sia importante per la nostra sicurezza generale, non solo energetica (meno accordi con Stati poco affidabili; migliore qualità della vita; riduzione delle emissioni inquinanti; miglioramento della salute di ambiente, esseri viventi umani e non umani).

È stato poi chiesto ai cittadini europei di fare una classifica dei temi al momento più rilevanti per il futuro dell’Unione: al primo posto c’è l’inflazione e l’aumento dei prezzi e quindi del costo della vita; segue al secondo posto la complessa situazione internazionale e la minaccia di nuovi conflitti, con al terzo i migranti. La questione energetica nel suo complesso passa dal terzo al sesto posto.

Giornalista

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