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La Francia chiede una riunione dei Paesi Ue favorevoli al nucleare per nuovi progetti IPCEI

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Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire convocherà una riunione dei Paesi Ue favorevoli al nucleare. La ragione? Discutere del lancio di un Importante progetto di interesse comune (IPCEI) sul tema.

Le mosse della Francia

Le mosse della Francia per promuovere sempre di più l’utilizzo del nucleare proseguono. Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire convocherà una riunione dei Paesi Ue favorevoli al tema, con l’intento di discutere di un Importante progetto di interesse comune (IPCEI).

I cosiddetti IPCEI includono quelle iniziative strategiche che coinvolgono più di uno Stato membro, incentrate di solito su tecnologie o industrie all’avanguardia, cruciali per il futuro dell’Unione.

Aree di cooperazione ancora in discussione

Un progetto di questo tipo che riguardi il nucleare è sul tavolo da quando, il 6 febbraio, la Commissione Ue confermò il lancio dell’alleanza industriale per i piccoli reattori modulari (SMR). Da allora però, nessuna notizia su proposte comuni inerenti il vettore.

Valérie Faudon, delegata generale della Società francese per l’energia nucleare, sottolinea quanto gli aiuti di Stato siano fondamentali per ridurre rischi e i costi di finanziamento, ma che sul tema le aree di cooperazione sono ancora in discussione, come dichiarato dallo stesso ufficio di Le Maire a Euractiv France.

Cosa verrà stabilito

Cosa verrà stabilito resta dunque ancora un mistero. Ciò che si sa è che la proposta sarà presentata ufficialmente dal ministro Le Maire a margine di un Consiglio per l’energia a Bruxelles, che riunirà i ministri dei 27 Stati membri.

Bisogna ricordare che le ambizioni dell’Alleanza sui mini reattori sono abbastanza alte, e sono accompagnate anche da una strategia per la rimozione della CO2.

Si tratta dunque di tecnologie che la stessa Simson definisce ‘essenziali’ per i prossimi anni, e che stanno creando anche singole partnership come quella tra Francia e Bulgaria, unite per far in modo che la Nazioni balcanica non dipenda più dalle fonti energetiche russe.

150 GW di capacità di produzione nucleare entro il 2050

L’obiettivo poi dei Paesi che fanno parte della partnership è avere in Europa ben 150 GW di capacità di produzione nucleare entro il 2050, e parliamo di ben 12 Nazioni: Francia, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia.

Fino ai prossimi 26 anni, l’Unione stima dunque di dover investire tra 350 e 450 miliardi di euro per le innovazioni del settore, con l’interesse anche di chi, formalmente non fa parte dell’Alleanza, ma ha comunque mostrato interesse, come Italia e Regno Unito.

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