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Il giacimento francese di idrogeno bianco: quali i limiti?

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Sul possibile deposito francese di idrogeno bianco ci sono grandi aspettative per il futuro, frenate però da alcuni limiti da tenere in considerazione.

Fino a 46 milioni di tonnellate di idrogeno bianco

Il deposito, scoperto nel sottosuolo della Regione francese Lorena, potrebbe rappresentare un punto di svolta nello sviluppo dell’H2 e per l’accelerazione della transizione energetica. 

Non si conosce ancora il numero esatto della quantità ritrovata dalla produttrice energetica Française d’Énergie (FDE), però si ipotizza che nel giacimento possano esserci fino a 46 milioni di tonnellate di idrogeno bianco.

Prospettive future

Il combustibile naturale, ottenuto da meccanismi geologici, ha sempre destato l’interesse e l’attenzione del mondo, difatti negli Usa, la startup Koloma fondata da Bill Gates ha già avviato a luglio delle ricerche per scoprire nuove miniere, investendo 91 milioni di dollari per le nuove attività di perforazione.

Questo perché il Paese crede fortemente nelle prospettive future che potrebbe assicurare tale fonte energetica.

Se le stime francese si riveleranno esatte, quello della Lorena sarebbe il più grande al mondo tra i giacimenti di idrogeno bianco al momento esistenti, ma quali sono i limiti associati?

I limiti

Gli esperti credono che l’H2 geologico possa essere una valida alternativa a quello verde, essendo comunque sostenibile e anche maggiormente economico.

Nicola Armaroli, dirigente presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), ha rivelato al portale Qualenerga.it che sulle aspettative bisogna andarci cauti, perché dal punto di vista scientifico, non ci sono analisi su queste ultime scoperte, e perché servirà compiere altre valutazioni sulle possibili tonnellate ritrovate.

Armaroli ha parlato di alcuni limiti che non rendono ancora questo genere di carburante sicuro sul mercato: il costo di estrazione da verificare, l’esigenza o meno di un’infrastruttura per il trasporto del combustibile, e lo stesso meccanismo di formazione che dovrà essere analizzato e compreso nei minimi dettagli. 

Secondo il laboratorio GéoRessouces dell’Università della Lorena, la concentrazione di idrogeno naturale potrebbe raggiungere il 98% a 3000 metri di profondità nel nuovo giacimento francese, ma anche questo sarà da dimostrare.

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