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L’intervista ad Assoidroelettrica: Ridurre i canoni e sospendere i mutui per affrontare l’emergenza

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“Soluzioni alla crisi idrica? Dare il giusto sostegno ai produttori idroelettrici riducendo i canoni e sospendendo i mutui, oltre che autorizzare tutti quegli impianti con iter bloccati”

La siccità

La siccità sta mettendo a dura prova il settore dell’idroelettrico, che rappresenta in Italia una delle più importanti fonti di energia rinnovabile. L’emergenza, che ha avuto inizio dall’estate scorsa, non ha riscontrato miglioramenti quest’inverno, caratterizzato da pochissima pioggia e neve. 

Con l’avvicinarsi della primavera, la situazione potrebbe anche peggiorare considerando che tutte le riserve e i corsi d’acqua sono in sofferenza: il bacino del Po marca un deficit del 61%, il lago di Garda è ai minimi storici e in molte città, come a Venezia, i canali sono rimasti completamente a secco. 

I rischi della produzione idroelettrica

La produzione idroelettrica sta attraverso un periodo molto complicato, come spiega il direttore generale di Assoidroelettrica, Paolo Taglioli, ad Energia Italia.news, sottolineando che “fino al 2021, la media del settore era sui 45 miliardi di terawattora, a fronte di un consumo del Paese di 300. Nel 2022, la produzione è stata solo di 28 terawattora, e per il 2023 ciò che si ipotizza è un calo maggiore”

“Con così poche precipitazioni, il settore non riesce a fornire quell’energia pulita che garantiva un tempo. Da parte dei produttori il rischio è – continua – che anche le imprese più storiche e ben strutturate non riescano più a far fronte agli impegni economici presi con le banche. 

“In tutto questo – aggiunge – ci sono anche regioni italiane che non vengono incontro inspiegabilmente ai produttori, e invece di ridurre i canoni, li aumentano, a differenza di quello che avviene in altri Paesi europei”

Gli impianti più a rischio

Ogni impianto idroelettrico è caratterizzato da una portata minima e massima di acqua. Più ci si avvicina a quest’ultima, e più è maggiore la quantità di energia pulita che si riesce ad immettere in rete. La potenza che può sviluppare si misura moltiplicando il dislivello che genera la pressione per la quantità d’acqua, per la forza di gravità e per il rendimento dell’impianto. 

Ogni corpo idrico, in ogni sua sezione, ha una portata d’acqua differente, e “ogni centrale produrrà ogni anno in virtù dell’idrologia”, spiega Taglioli, aggiungendo che: “Eravamo abituati  a fare una media decennale, ma dal 2022, e in alcune zone dal 2021, abbiamo dei valori così in flessione che non permettono di fare lo stesso”

Le regioni italiane più colpite dalla siccità sono soprattutto quelle nord-occidentali, in primis Piemonte e alta-Toscana. “In queste aree gli impianti sono più in sofferenza, soprattutto quelli che non beneficiano della fusione dei ghiacciai e che quindi – aggiunge il direttore – aspettano piogge e neve. A sud, per esempio, sta piovendo molto di più che in Piemonte, perché per effetto di questa cappa di alta pressione che ha coinvolto la zona Padana, le perturbazioni che vengono dall’Atlantico non riescono a scavalcare le Alpi”. 

Soluzioni alternative

La crisi dell’idroelettrico è un problema che il governo sta cercando di affrontare e del quale ha anche parlato il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la scorsa settimana al question time del Senato, sottolineando quanto siano necessari “investimenti per affrontare gli effetti del cambiamento climatico”.

Per Paolo Taglioli, “l’esecutivo si è insediato da poco e vedremo nei prossimi mesi l’impegno che dimostrerà di avere sulla questione. Il ministro Urso fin da subito ha mostrato interesse per una fonte strategica come la nostra, e il governo può intervenire garantendo una semplificazione amministrativa e gli iter autorizzativi. Sono sicuro che si muoverà in questa direzione”. 

 “Le soluzioni da adottare per affrontare l’emergenza potrebbero essere valorizzare al massimo tutte le fonti rinnovabili, dare il giusto sostegno ai produttori idroelettrici riducendo i canoni econclude – sospendendo i mutui, ovvero gli accordi con gli istituti bancari, autorizzare tutti quegli impianti che hanno iter bloccati”. 

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