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Cer diocesane: la Cei e il GSE lavorano insieme a un vademecum

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La Cei, Conferenza Episcopale Italiana, sta lavorando con il GSE a un vademecum da presentare alle diocesi. L’obiettivo è promuovere i benefici e i vantaggi dell’uso delle rinnovabili e delle Cer.

L’importanza delle Cer

La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) sta collaborando con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per far capire alle parrocchie l’importanza delle Cer, e dunque dell’autoconsumo e della condivisione di energia pulita.  In questo la Chiesa italiana è molto impegnata, cercando di costruire sempre più comunità sul territorio nazionale.

Si sta dunque lavorando a una vera e propria trasformazione energetica anche per il mondo religioso, con alcuni obiettivi già raggiunti lo scorso anno, quando venne firmato l’atto costitutivo della prima associazione diocesana di questo genere, costituita da ben 265 parrocchie della diocesi di Treviso.

L’obiettivo finale non è solo quello di promuovere l’utilizzo delle rinnovabili come il fotovoltaico sui tetti delle strutture. L’idea è anche quella di rendersi il più possibile indipendente dal punto di vista energetico coinvolgendo anche aziende e associazioni, oltre che parrocchiani.

L’esempio di Treviso

L’esempio di Treviso è importante, in quanto prima città italiana ad aver ospitato una Cer diocesana. Già prima del 2023 però, era attiva la comunità energetica rinnovabile della Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe a Mestre, in Veneto.

Nel 2015 lì, don Natalino Bonazza fece installare sul tetto un impianto fotovoltaico per l’autoconsumo, al quale seguì un accumulatore realizzato poi nel 2017. Parliamo comunque di reti locali che, mettendo insieme più soggetti che condividono però le stesse ambizioni, riprendendo un po’ quello spirito comunitario tipico delle cooperative nate nell’Ottocento.

Dove si arriverà?

Ad oggi, Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro della Cei, è ancora più attivo sul campo per far in modo che, in tale ambito, si possa registrare un progresso senza precedenti nel corso del 2024.

Le Cer infatti sono perfettamente in linea con le raccomandazioni di papa Francesco, così come spiegato da Don Bignami a MF-Milano Finanza, con l’obiettivo di fare comunità rispettando l’ambiente e aiutando sempre chi ha bisogno.

Il direttore poi, aggiunge che non può di certo esserci un modello standard valido per tutti, considerando che ogni parrocchia è a sé. Per tale ragione, vanno trovate almeno tre formule da adattare caso per caso. Non si sa ancora dove si arriverà, ma la speranza è che il vademecum di Cei e GSE possa fare chiarezza sulla questione.

Si potrebbero generare ben 5,2 GW di energia verde

Già nell’ottobre del 2021 infatti, durante  la 49° settimana sociale dei cattolici italiani a Taranto, il delegato per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana, ovvero monsignor Filippo Santoro, esortò tutte le oltre 25.000 parrocchie del Paese ad aprire le porte a questo nuovo modo di produrre e vendere elettricità green.

Se in ciascuna di esse venissero infatti installati impianti da 200 chilowatt, si potrebbero generare ben 5,2 GW di energia verde. Si arriverà mai a tale risultato?

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