Roma, 12/05/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Decreto Ministeriale FERX, gli esiti della consultazione pubblica: consenso superiore all’80%

11decreto aree idonee
Home > Policy > Policy Italia > Decreto Ministeriale FERX, gli esiti della consultazione pubblica: consenso superiore all’80%

Sono online gli esiti della consultazione pubblica sul Decreto Ministeriale FERX, disponibili sul sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE). L’obiettivo alla base? Raccogliere osservazioni e spunti dalle parti interessate.
LEGGI QUI.

Gli esiti

Sul sito del MASE sono disponibili gli esiti della consultazione pubblica sul Decreto Ministeriale FERX. Si tratta di un provvedimento che farà da cornice a nuovi incentivi e fondi da destinare alle rinnovabili, e che dovrebbe mettere a disposizione poco più di 62 GW di potenza nelle aste fino al 2028.

A partecipare, oltre 46 soggetti, e soprattutto grandi imprese operanti nel settore energetico e nelle associazioni di categoria. Ma a che tipo di impianti si riferisce più nel dettaglio il decreto?

Ricordiamo che il documento prevede un’evoluzione importante dei convenzionali Contratti per differenza a due vie (CfD). Entrando più nello specifico, propone un modello definito ‘centralizzato asset-based’, in cui il sistema elettrico si assume i rischi relativi sia alla localizzazione che alla tipologia di risorse da mettere in campo.

Fotovoltaici, eolici e idroelettrici

In primo piano comunque, ci sono sicuramente fondi da impiegare per siti fotovoltaici, eolici e idroelettrici, con contingenti incentivabili pari rispettivamente a 45 GW, 16,5 GW e 0,63 GW. Poi, altri 0,02 GW sono riservati agli stabilimenti destinati al trattamento dei gas residui provenienti dai processi di depurazione.

Specifici criteri generali

Bisogna ricordare che il meccanismo di supporto posto in consultazione, da un punto di vista giuridico, fa riferimento al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, che ha recepito la direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.

In particolare, esso prevede che i regimi di sostegno si conformino a specifici criteri generali, tra cui: la proporzionalità del supporto all’onerosità dell’intervento; l’assegnazione tramite contratti e la copertura del meccanismo di supporto sulla componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico.

Un percentuale che sale al 70%

Tutti i soggetti interessati sono stati invitati a rispondere tra il 7 agosto ed il 25 settembre 2023, inviando le proprie osservazioni utilizzando l’apposito modulo di adesione.

Degli oltre 46 presi in considerazione, il 52%, e quindi più della metà, ha dichiarato che parteciperà ai bandi pubblicati, con una percentuale che sale al 70% con le associazioni che ci saranno indirettamente tramite i propri iscritti.

Ottimi risultati

Parliamo dunque di ottimi risultati, analizzando anche le risposte ottenute anche su altri aspetti del provvedimento.

Per esempio, in relazione al contesto normativo e alla sua evoluzione, oltre il 90% dei partecipanti pensa che sia importante far evolvere il disegno dei Cfd (contratti per differenza) convenzionali, ritenendo anche valide le logiche alla base del modello centralizzato asset-based.

La totale restituzione degli incentivi

Ma non è finita qui, perché in relazione agli aspetti generali del meccanismo di supporto, il 63% condivide l’approccio proposto per superare la totale restituzione degli incentivi netti fruiti in caso di recesso anticipato dal contratto.

Sulle tempistiche di realizzazione degli impianti, l’83% si dichiara invece in disaccordo con quelle già individuate, chiedendo per la maggior parte un innalzamento delle stesse.

Circa il 50% delle proposte ha ricevuto comunque un consenso elevato

A livello generale dunque, circa il 50% delle proposte ha ricevuto comunque un consenso elevato, superiore all’80%.

Quanto saranno importanti i suggerimenti apportati? In che modo alla fine il decreto FERX disciplinerà le modalità di assegnazione delle risorse stanziate per le rinnovabili italiane nel periodo 2024-2028?

Per gli impianti di potenza inferiore al MW, l’accesso sarà di certo diretto, e non sarà dunque necessario presentare progetti preliminari per la partecipazione a bandi di selezione o ai registri.

Articoli correlati