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Trasporto marittimo, testata una nave mercantile italiana alimentata da e-fuel

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Nell’ambito del progetto europeo Gamma da 17 milioni di euro, si sta tentando di sostituire il carburante fossile delle navi mercantili con l’e-fuel. Il primo test in Italia grazie al supporto della società triestina ANT Topic, che ha messo a disposizione la propria imbarcazione.

Il test italiano

Il test italiano che ha coinvolto la nave di ANT Topic ha permesso di capire in che modo potrebbe avvenire il passaggio graduale nel mondo dei trasporti, dai carburanti fossili a quelli sostenibili.

Il principale dato emerso riguarda la quantità di carico che può trasportare un’imbarcazione alimentata da e-fuel negli oceani: 60.000 tonnellate di portata lorda.

Tutto questo rientra nell’ambito del progetto Gamma dell’Unione Europea, avviato il mese scorso grazie all’interesse di numerosi partner, come la società di ingegneria islandese Verkís.

Kjartan Due Nielsen, Innovation Manager dell’azienda, ha evidenziato l’importanza del sostegno da parte della Commissione europea e gli sforzi necessari per condurre il trasporto marittimo internazionale verso una strada più sostenibile.

Un nuovo sistema alimentato da e-fuel

In tale prospettiva, si sta sperimentando proprio l’utilizzo di tecnologie innovative e più green al fine di sostituire i generatori ausiliari con un nuovo sistema alimentato da e-fuel.

Al momento, si vive ancora una fase di sperimentazione, essendo solo agli esordi. Il passo successivo però sarà sostituire gradualmente i principali motori delle imbarcazioni, per arrivare con il tempo a una transizione energetica completa.

Com’è avvenuto il test

Ma com’è avvenuto il test nello specifico? Si è utilizzata dell’ammoniaca e del metanolo verde per poi convertire il tutto in idrogeno attraverso un impianto di cracking e reforming. L’H2 dunque viene purificato prima di genera l’elettricità pulita che alimenterà il mezzo.

Parte dell’energia necessaria per la trasformazione proviene poi da rinnovabili, al fine di garantire la sostenibilità del processo, ed esattamente dai pannelli fotovoltaici dell’azienda Solbian installati sui boccaporti del mercantile.

L’Italia

Per portare avanti l’intero progetto, si dovrà trovare un compromesso tra peso, volume, costo e sicurezza. L’Italia in questo sta dando il proprio contributo, non soltanto con la rappresentanza della nave di ANT Topica ma anche mediante altre aziende che stanno partecipando a Gamma.

Parliamo del Politecnico di Milano, del Gruppo Dotcom, della Sea Green Engineering e, come già sottolineato, della Solbian, artefice della nuova tecnologia chiamata ‘Solbianflex’ costituita da celle di silicio mono-cristallino ad alta efficienza.

Azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050

Riuscirà tutto questo a supportare gli obiettivi dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO)? L’intento sarebbe azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050, ma si sa benissimo quanto sia complesso e lungo da realizzare.

Se davvero venissero soddisfatte le ambizioni di Gamma, riuscendo con il tempo a decarbonizzare il trasporto via mare, dal quale deriva circa l’80-90% di tutto il commercio globale, si potrebbero ottenere grandi risultati per il raggiungimento totale della transizione energetica.

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