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“Hard to abate”, la filiera cartaria rinasce. L’accordo GSE-Assocarta

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GSE e Assocarta hanno sottoscritto un accordo per decarbonizzare l’industria cartaria, uno dei settori più energivori esiententi, rientrante nella lista dei cosiddetti “Hard to Abate”. Il protocollo siglato impegna le due realtà per i prossimi tre anni, e prevede azioni volte ad incrementae l’utilizzo delle fonti rinnovabili nel comparto.

Decarbonizzare il settore cartario

Realizzare una decarbonizzazione competitiva del settore cartario italiano. È questo il principale obiettivo dell’accordo sottoscritto tra il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ed Assocarta, l’associazione che aggrega, rappresenta e tutela le aziende italiane che producono carta e affini. Mediante l’intesa le due realtà si propongono di facilitare e accelerare il processo di decarbonizzazione della filiera cartaria italiana, garantendo al comparto strumenti rivolti a incrementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili, della condivisione dell’energia e dell’efficienza energetica nei processi produttivi.

Le opportunità per le aziende del settore

Grazie al protocollo, sottoscritto dal Presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, dal Presidente e dall’Amministratore delegato del GSE, Paolo Arrigoni e Vinicio Mosè Vigilante, le aziende aderenti all’associazione potranno confrontarsi con i tecnici del GSE sulle opportunità derivanti dagli incentivi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili e sull’implementazione di interventi di efficientamento energetico. Il Protocollo, che avrà la durata di tre anni, prevede in particolare l’individuazione di progetti sperimentali, con lo scopo di far emergere soluzioni tecnologicamente avanzate, anche sostenute da incentivi pubblici, utilizzabili per la diffusione delle best practice, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno verde, del bioidrogeno e il supporto del processo di elettrificazione.

Saranno inoltre promosse le configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile e l’implementazione di tecnologie innovative e sostenibili al fine di ridurre le emissioni e, al contempo, aumentare la competitività delle aziende italiane della filiera.

I progressi fatti finora e gli obiettivi futuri

Il comparto della carta italiano, secondo solo alla Germania in Europa, ha più volte rivendicato la possibilità di produrre alle stesse condizioni competitive dei concorrenti esteri europei. L’ambizione è, infatti, quella di affrontare al meglio la concorrenza (sleale) extraeuropea che si avvantaggia dell’economia circolare dell’Unione per approvvigionarsi di materie prime secondarie, per poi ri-esportare nel Continente senza rispettare gli stessi standard ambientali. In questo contesto, il biometano potrebbe assumere un ruolo centrale, consentendo di traghettare le industrie della carta verso la neutralità carbonica.

Dal 2005 ad oggi il nostro comparto ha ridotto le emissioni specifiche del 24% e raggiunto lo 0,78 (su 1) secondo l’indice di circolarità di Ellen MacArthur Foundation. Progressi, che in campo energetico, devono continuare e l’accordo con il GSE fornisce l’ambito ottimale per procedere in questa direzione” ha affermato il Presidente di Assocarta Lorenzo Poli a margine della firma dell’accordo

Il protocollo firmato oggi rientra in una serie di accordi che il GSE sta portando avanti con i settori industriali italiani particolarmente energivori. Siamo al fianco delle nostre imprese, andando fisicamente, come è avvenuto oggi, in fabbrica, per trovare insieme, in coordinamento con il MASE, soluzioni efficaci, tra i meccanismi di supporto gestiti dal GSE, per accelerare il processo di ricerca e sviluppo, definire il mix di utilizzo ottimale anche grazie a vettori energetici green e mantenere alta la competitività a livello internazionale delle eccellenze italiane” – ha affermato l’Amministratore Delegato del GSE, Vinicio Mosè Vigilante.

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