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Batterie allo stato solido: la nuova partnership cinese tra Changan e Ganfeng Lithium

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Nasce in Cina una nuova joint venture tra la casa automobilistica Changan Automobile e il produttore Ganfeng Lithium. Lo scopo? Accelerare la ricerca, lo sviluppo e la produzione di batterie allo stato solido, puntando sui benefici e sui vantaggi di questo genere di pile sempre più in espansione.

La collaborazione

La collaborazione tra la casa automobilistica Changan Automobile e il produttore cinese Ganfeng Lithium nasce al fine di accelerare la ricerca, lo sviluppo e la produzione di batterie allo stato solido, sulla base di un’alleanza avviata nel 2017 che rientra nel programma ‘Shangri-La’.

Di che si tratta? Non è altro che un piano per lavorare al passaggio verso i veicoli elettrificati concentrandosi anche sulle più moderne soluzioni, oltre che sull’utilizzo di risorse classiche.

I due partner coopereranno infatti insieme su quelle che sono le diverse fasi che coinvolgono la filiera della mobilità elettrica: l’uso di metalli come il litio, la lavorazione di tali materie prime, il riciclo delle pile che hanno concluso il ciclo di vita.

Parliamo di dispositivi che dovrebbero essere pronti a partire dal 2025, raggiungendo una densità energetica anche di 350-500 Wh/kg, e arrivando a una capacità annua di 4 GWh.

Sviluppo industriale di alta qualità

L’Amministratore Delegato di Ganfeng Lithium, Li Liangbin, ha dichiarato che l’obiettivo della partnership è anche dar vita a una linea di produzione competitiva a livello internazionale.

Zhu Huarong, CEO di Changan, ha aggiunto poi che, facendo leva sui rispettivi punti di forza di ciascuna delle due realtà, si vogliono sfruttare al meglio i benefici offerti da questo genere di tecnologie, cercando di offrire agli utenti un’esperienza più sicura e confortevole e puntando a uno sviluppo industriale di alta qualità.

Non è la prima volta

Non è la prima volta comunque che la crescita delle batterie allo stato solido crea delle partnership. Di recente infatti, Toyota e Panasonic stanno lavorando sulle celle di questi dispositivi in grado di garantire dal 20% al 50% in più di autonomia, soprattutto grazie a una maggiore densità energetica.

In Italia invece, l’azienda Comau sta collaborando con LiNa Energy per mettere a disposizione questi prodotti su larga scala nel minor tempo possibile, obiettivo sul quale puntano anche le due startup cinesi Saic e Qingtao.

Ci si sta dunque sempre più interessando all’utilizzo di materiali solidi come elettroliti, considerati così meno pericolosi e più efficienti a livello di stoccaggio energetico. Quali saranno i prossimi sviluppi?

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