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PNRR, transizione energetica: traguardi e obiettivi da raggiungere entro il 30/06/2023. A che punto siamo?

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Si avvicinano le prossime scadenze per valutare i progressi compiuti dalle misure messe in campo in Italia grazie al PNRR “Missione 2”, ossia la parte dedicata a Rivoluzione verde e transizione energetica. Il 30 giugno 2023 sancisce il tempo massimo per il raggiungimento dei traguardi previsti dal dispositivo. A che punto è l’Italia?

Prossime scadenza PNRR Missione 2

Si avvicinano le prossime scadenze per valutare i progressi compiuti dalle misure messe in campo in Italia grazie al PNRR “Missione 2”, il dispositivo utilizzato dalla Comunità Europea per trainare l’economia e la transizione energetica. La normativa europea prevede, infatti, che la Commissione autorizzi, su base semestrale, l’erogazione dei fondi agli Stati membri solo se risultano conseguiti, in maniera soddisfacente, i traguardi (milestone) e gli obiettivi (target) previsti nel Piano nazionale. 

Sebbene l’adozione del RePowerEu, per affrontare la crisi energetica iniziata con la guerra, abbia reso più flessibile l’approccio comunitario alle tempistiche e all’attuazione degli interventi in ambito energetico, i traguardi di questa “tranche” del Piano non possono oltrepassare la data del 30 giugno 2023. Qual è la situazione italiana?

Rivoluzione verde e alla Transizione Ecologica, il dossier della Camera 

Nel dossier della Camera sull’attuazione della parte dedicata alla Rivoluzione verde e alla Transizione Ecologica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si evince che quasi tutti gli interventi da realizzare (sia quelli con scadenza il 31 marzo, sia quelli al 30 giugno 2023) sono in fase di attuazione. Un bel risultato, ma di cosa si tratta nello specifico?

Diffusione dell’idrogeno rinnovabile, sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica, hydrogen valleys, e decarbonizzazione dei settori hard to abate sono le 4 macroaree in cui si sono concentrate, almeno sulla carta, le principali attività del Mase per l’energia.

Le obiezioni alla terza rata PNRR

Ritenendo raggiunti tutti gli obiettivi e traguardi previsti per il secondo semestre 2022, quindi, a fine dicembre 2022, il Governo italiano ha inviato alla Commissione Europea la richiesta di pagamento della terza rata, pari a 19 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 9 miliardi di prestiti). Tuttavia, come è stato specificato dal titolare del Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, nel corso delle recenti  informative in Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, l’erogazione di quest’ultima tranche di fondi non è andata a buon fine come le precedenti ed è stata subordinata ad alcune richieste di approfondimento e rimodulazione obiettivi da parte dell’Organo Europeo. Le misure in questione riguardano Piani Urbani Integrati, Teleriscaldamento e Concessioni Portuali.

Teleriscaldamento – Stralcio di alcuni progetti

La Commissione europea ha messo in dubbio l’ammissibilità di alcuni interventi per lo sviluppo di reti di teleriscaldamento efficiente e la costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto, a fini di risparmio energetico ambientale. Nel dettaglio, il Governo è stato contestato per i criteri individuati nella concessione dei benefici previsti, motivo per cui è stato concordato lo stralcio di alcuni progetti, cui dovrebbe seguire la predisposizione di un nuovo bando.

Lo stato dell’arte: finora erogati all’Italia 66,9 miliardi di euro

Il 13 aprile 2022 la Commissione europea ha versato all’Italia la prima rata semestrale da 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), a seguito della valutazione positiva sugli obiettivi del PNRR che l’Italia doveva conseguire entro il 31 dicembre 2021.

Il 9 novembre 2022 la Commissione europea, a seguito della valutazione preliminare positiva sul raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi previsti per il primo semestre del 2022, ha erogato all’Italia la seconda rata semestrale da 21 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti).

Considerando il prefinanziamento e le prime due rate, finora la Commissione europea ha erogato all’Italia 66,9 miliardi di euro (28,95 miliardi di sovvenzioni e 37,94 miliardi di prestiti) la maggior parte dei quali ripartiti tra i Comuni (53%), principali soggetti attuatori. In particolare il 39,2% delle risorse si è concentrato al Sud e Isole (28,6 miliardi), il 29,9% al Nord (21,7 miliardi) e il 15,2 per cento al Centro (11 miliardi).

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