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Governo, biocarburanti: “siamo per la neutralità tecnologica”

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Il Governo, nella figura del Sottosegretario Claudio Barbaro, risponde alle accuse dell’opposizione che evidenzia l’assenza di una politica chiara in merito alla questione energetica ed ambientale nel settore mobilità, soffermandosi sui rischi per l’ambiente, la salute, e la stessa filiera automotive italiana.

L’interrogazione 

Il Sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro, il 5 marzo ha risposto ai dubbi posti dall’ VIII Commissione in Senato circa la questione dell’efficienza di biocarburanti ed e-fuels nel settore dei trasporti . Portata in Aula dal Movimento 5 Stelle, l’interrogazione entrava nel merito dell’apparente contrasto rilevabile tra l’uso dei biocarburanti, e gli obiettivi europei di decarbonizzazione del comparto stradale. L’obiezione sollevata dai parlamentari pentastellati riguarda, appunto, la strada perseguita dall’Italia, che rischierebbe di isolare lo stivale dal contesto internazionale dove invece il percorso è tracciato in modo più netto.

La risposta del Governo

Neutralità tecnologica e riduzione dei costi sono i principi cardine su cui si districa la risposta del Governo. In particolare, il Sottosegretario Barbaro, con riguardo al tema della decarbonizzazione dei trasporti, pone l’attenzione sulla possibilità di prendere in considerazione ogni tecnologia potenzialmente in grado di contribuire all’abbattimento dei gas climalteranti, senza escluderne alcuna a priori.

Gli ostacoli all’elettrificazione

Più nel dettaglio, nella risposta, il rappresentante governativo fa riferimento agli studi citati dal Senatore Sergio Costa, che non avrebbero considerato alcuni fattori chiave per lo sviluppo dell’elettrificazione dei trasporti, come ad esempio le difficoltà relative ai costi elevati, la dipendenza dalla Cina per quel che concerne alcune componenti fondamentali, nonchè l’immaturità dello stato di avanzamento di tale tecnologia.

Negli studi citati dall’onorevole interrogante prevale l’idea che la decarbonizzazione dei trasporti si possa conseguire solo mediante l’elettrificazione, senza tuttavia considerare lo stato ancora immaturo di tale tecnologia, con particolare riferimento alle batterie e al loro riutilizzo e smaltimento con conseguenti costi elevati, nonché prestazioni e benefìci ambientali globali ancora limitati. Inoltre, gli studi citati non considerano la fortissima dipendenza dalla Cina per l’importazione dei componenti fondamentali dei veicoli elettrici, gli effetti sulla reperibilità delle materie prime critiche e il lasso di tempo occorrente affinché la ricarica dei veicoli sia totalmente generata da fonti rinnovabili.

I tempi lunghi dell’elettrificazione

Barbaro sottolinea poi come la mancata individuazione di una soluzione per la decarbonizzazione del parco circolante esistente, costituisca essa stessa un problema. Col tasso di ricambio attuale – afferma il Sottosegretario – il ricambio con auto elettriche impiegherà diversi decenni prima di concretizzarsi. In conclusione, una soluzione che preveda solo ed esclusivamente l’elettrico non consentirà di rispettare i target ambientali fissati dall’UE.

Low carbon fuels 

Una mobilità caratterizzata da motori a combustione interna alimentati da low carbon fuels può, invece, secondo il Governo, affiancare la mobilità elettrica nel trasporto stradale in modo efficace, garantendo soluzioni accessibili a tutti i cittadini. Attraverso i biocarburanti, che già oggi rappresentano il 10% di energia rinnovabile sulla domanda totale di energia nei trasporti, sarebbe quindi possibile ridurre con effetto immediato la carbon intensity dei combustibili liquidi.

Biocarburanti carbon neutral

I biocarburanti possono essere carbon neutral se sono prodotti di origine biologica ottenibili in bioraffinerie a partire da biomassa derivante da colture agricole non alimentari, da residui e sottoprodotti agricoli o da rifiuti urbani di origine biologica. In questo caso la loro emissione netta di CO2 è prossima allo zero in quanto, in fase di combustione, emettono la CO2 biogenica che la biomassa da cui sono originati ha assorbito dall’atmosfera. Su questa materia, peraltro, il rappresentante dell’Ambiente ricorda che l’Italia si annovera tra i Paesi più all’avanguardia, avendo già trasformato due raffinerie in bioraffinerie, con una terza raffineria in fase di conversione.

L’offerta di materia prima biologica sostenibile

Un recente studio dell’Imperial College di Londra ha dimostrato che, guardando all’orizzonte temporale 2035 e poi al 2050, c’è ampia disponibilità di materia prima biologica sostenibile, in grado di soddisfare la crescente domanda europea. Si tratta, ad esempio, degli oli da alghe e rifiuti, dei materiali lignocellulosici, dei bio-oli, ossia beni non in competizione con biomassa alimentare e prodotti nel pieno rispetto della biodiversità. La promozione e lo sviluppo dei biocarburanti carbon neutral che il Governo italiano sta sostenendo rappresenterebbe, dunque, una soluzione fondamentale per raggiungere gli obiettivi energetico-ambientali dell’UE, preservando, al contempo, la filiera industriale sui motori a combustione interna e della relativa componentistica, che assicurano un importantissimo contributo al PIL e all’occupazione dell’Italia.

Gli atti del Ministero per la diffusione dei biocarburanti

Tra gli atti del Ministero a sostegno degli obiettivi indicati, vanno menzionati il decreto ministeriale n. 107 del 16 marzo 2023, recante i nuovi obblighi di immissione in consumo di biocarburanti, che prevede un maggior ricorso a tale tipologia di propellenti, eventualmente non miscelati ai carburanti fossili tradizionali. Prima ancora, è stato adottato il decreto ministeriale n. 340 del 15 settembre 2022, in coerenza con il PNRR M2C2 -11.4, per il sostegno alla produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, ma destinato anche al settore dei trasporti.

I provvedimenti in favore dell’elettrificazione

Tuttavia, sono da annoverare anche iniziative a supporto della mobilità elettrica. In particolare, si ricordano i due decreti ministeriali del 12 gennaio 2023, a valere sulle risorse di cui alla M2C2-14.3 del PNRR, miranti a promuovere la realizzazione di quasi 14 mila stazioni di ricarica rapida da 90 kW in zone urbane e di almeno 7.500 stazioni di ricarica rapida da 175 kW in strade extraurbane. Vi è, poi, il decreto ministeriale n. 358 del 25 agosto 2021 n. 358, che disciplina la concessione e l’erogazione di contributi in conto capitale per sostenere l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica effettuati da imprese e professionisti.
  

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