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Dal 1 Marzo entra in vigore RePowerEu. Per l’Italia ancora 2,7 miliardi da spendere

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Entro il 30 Aprile i governi dei singoli Stati membri UE dovranno modificare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza inserendo i capitoli RePowerEu, normativa che entrerà in vigore il primo marzo. L’Italia ha a disposizione (entro e non oltre il 2026) 2,7 miliardi di euro di trasferimenti aggiuntivi dei 20 miliardi complessivi, più il 5% della Brexit Adjustment Reserve e un’analoga percentuale dei fondi di coesione.

Dal 1 Marzo entra in vigore RePowerEu

La normativa RePowerEu, il Piano UE per affrontare la crisi energetica scatenata dal conflitto Russo- Ucraino, adottato in via definitiva dal Consiglio Affari Generali riunito a Bruxelles, entrerà in vigore a tutti gli effetti il primo marzo. Si tratta di una dotazione finanziaria notevole, corrispondente a circa 268 miliardi di euro, tra prestiti e trasferimenti. I nuovi parametri introducono maggiore flessibilità (entro certo limiti) e ribadiscono la scadenza improrogabile del 2026, legata al programma Next Generation Eu. Non ci sono spazi, infatti, per estendere temporalmente la scadenza. Per modificarla, occorrerebbe l’unanimità nel Consiglio e la ratifica da parte di tutti gli Stati membri, cosa non impossibile ma piuttosto impegnativa da ottenere.

I termini per includere le misure RePowerEU nel PNRR

Come anticipato i capitoli RePowerEu, e dunque le misure volte ad accelerare il processo di transizione energetica, affrontare la povertà energetica e raggiungere una sempre maggiore indipendenza dai combustibili fossili, saranno incluse nei singoli PNRR nazionali. Le sezioni aggiuntive che ogni governo è chiamato ad inserire nel proprio Piano di Ripresa e Resilienza porteranno più fondi, offrendo l’occasione per una revisione dei progetti, sempre entro i paletti stabiliti dall’Europa. Gli Stati membri potranno segnalare altre modifiche entro il 30 aprile 2023, mentre entro il 31 marzo va segnalata alla Commissione europea “l’intenzione” di avvalersi, eventualmente, dei prestiti ancora disponibili nella Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu. La scadenza legale per presentare piani modificati che includano richieste di prestiti è fissata per il 31 agosto 2023. La fine del 2023 è, invece, la scadenza per impegnare i prestiti e il 30% dei trasferimenti rimanenti, non ancora impegnati.  

I prestiti RePowerEu per l’Italia

L’Italia ha a disposizione 2,7 miliardi di euro di trasferimenti aggiuntivi dei 20 miliardi complessivi, più il 5% della Brexit Adjustment Reserve e un’analoga percentuale dei fondi di coesione.

I prestiti vengono inclusi nel calcolo del debito nazionale, quindi per il nostro Paese, che ha già contratto tutti i prestiti a disposizione fin dall’inizio, si tratterà di valutare l’opportunità di chiederne altri, tenendo conto che si tratta di somme che vanno usate entro il 2026 e che la pubblica amministrazione italiana ha storicamente problemi ad utilizzare appieno i fondi europei. Entro l’anno, ad esempio, l’Italia dovrà certificare all’Ue l’impiego di venti miliardi ancora non spesi per il programma di Coesione 2014-2020.

I fondi erogati finora con Next Generation Eu

Finora la Commissione ha erogato circa 144 miliardi di euro dalla Rrf, dei quali 96 miliardi di trasferimenti e 48 miliardi di prestiti. 

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