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Come l’accumulo di polvere riduce l’efficienza dei pannelli solari?

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Le scoperte di un team internazionale di ricercatori sull’effetto dell’accumulo di polvere per le prestazioni del fotovoltaico. Dopo alcuni esperimenti in Pakistan, ci si è resi conto di come, tale problema, sia in grado di ridurre notevolmente l’efficienza degli impianti.

La polvere e le prestazioni degli impianti fotovoltaici

Un team di ricercatori internazionali ha studiato in che modo la polvere possa impattare sulle prestazioni degli impianti fotovoltaici. Le analisi, condotte in due diverse zone climatiche del Pakistan, hanno previsto un susseguirsi di precise misurazioni sulla densità e quantità di questi elementi presenti sui pannelli.

Gli esperti hanno allestito due diversi sistemi solari; uno sul tetto di un edificio a Islamabad, la capitale, e l’altro a Bahawalpur, città situata nella regione meridionale del Paese. Non a caso sono state selezionate queste due località, contraddistinte da un clima caldo e piacevole, e da una temperatura media annua di 20,3°C.

In tali territori infatti, anche i mesi più secchi sono soggetti a innumerevoli precipitazioni, e tutto questo contribuisce alla pulizia dei moduli fotovoltaici, nonostante aumenti allo stesso tempo la necessità di preservare le tecnologie da pericolose piogge o grandinate.

I risultati

Per la propria analisi, il team ha raccolto dati sulla radiazione solare globale e misurato tensione e corrente di ciascun modulo. Successivamente, per poter comprendere le proprietà della polvere, sono state adoperate delle lastre di vetro che hanno contribuito a ottenere i risultati previsti.

Dopo 6 settimane infatti, gli impianti più coperti ed esposti a tali depositi hanno mostrato un’efficienza significativamente ridotta, e questo in entrambe le città prese in esame per lo studio. Per gli esperti tutto questo non può essere solo coincidenza, nonostante la densità e quantità di polvere nei due siti fosse diversa.

La ragione

In generale dunque, la scoperta che ne viene fuori rimane immutata: qualunque sia la composizione di tali detriti, che si tratti di carbonio, silicio, calcio, alluminio o ferro, si va comunque incontro a una riduzione della potenza, che si può attestare al 15% o raggiungere anche percentuali più alte, e superiori al 25%.

E questo succede anche con l’inquinamento atmosferico e lo smog, che si depositano sulla superficie dei dispositivi causando un’importante calo della produzione energetica. Ma qual è la reale ragione di tale impatto negativo? Deriva dall’effetto di schermatura causato dalla polvere che riduce l’assorbimento della luce solare.

Bisogna dunque ricordarsi, anche per chi ha installato in casa dei pannelli, che per proteggerne e massimizzare il funzionamento è necessario pulirli regolarmente.

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