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Celle fotovoltaiche alla perovskite: in Corea del Sud si arriva al 21,68% di efficienza

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Realizzate nella Corea del Sud delle celle solari alla perovskite semitrasparenti, con un alto rendimento energetico e perfette per realizzare finestre fotovoltaiche. Il risultato si deve al lavoro dei ricercatori del Korea Institute of Energy Research (KIER).

Le celle solari dal 21,68% di efficienza energetica

Le celle solari dal 21,68% di efficienza energetica si devono al lavoro del Korea Institute of Energy Research (KIER), e hanno una maggiore durata rispetto ad altri dispositivi costituiti dallo stesso minerale.

Di norma, le tecnologie tradizionali del settore raggiungono percentuali di appena il 24%. Con l’utilizzo della perovskite però, si possono superare tali limiti, e questo lo si è scoperto grazie a una serie di test in laboratorio.

Per esempio, alla Oxford PV, spin-off dell’Università di Oxford, e all’Istituto Fraunhofer si deve la realizzazione di un nuovo pannello dal 25% di efficienza. L’azienda tedesca Qcells invece, ha investito 100 milioni di dollari per delle celle tandem di ultima generazione, con l’idea di aumentare le prestazioni energetiche del 50-75%.

Celle semitrasparenti

Più volte dunque sono state evidenziate le molteplici proprietà del minerale, perfetto non solo per il campo fotovoltaico ma anche per altri tipi di applicazioni.

Ma concentrandoci sul lavoro del KIER, il team ha dedicato la propria attenzione alla progettazione di celle semitrasparenti, sostituendo gli elettrodi metallici che rendono opache le tecnologie convenzionali, con altri che invece consentono il passaggio della luce.

Aggiungere il litio

I ricercatori però si sono spinti oltre. Essendo a conoscenze che le particelle con elettrodi trasparenti possono intaccare le prestazioni del prodotto finale, hanno utilizzato uno strato di ossido metallico come cuscinetto per prevenire tale rischio, scoprendo anche che, aggiungere il litio, avrebbe potuto ancor di più alleviare il possibile problema.

Nello specifico, il team ha convertito gli ioni in ossido di litio, ottenendo alla fine una cella molto più stabile e allo stesso tempo trasparente, in grado di assicurare 400 ore di conservazione al buio e più di 240 ore di operatività continua.

Un altro traguardo raggiunto

Per Ahn Sejin, responsabile del progetto presso il Dipartimento di Ricerca sul Fotovoltaico del KIER, questo lavoro rappresenta un altro traguardo raggiunto nello studio del minerale e nello sviluppo del settore, dimostrando un grande potenziale che potrebbe essere vitale per le future tecnologie.

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