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«Bisogna sbloccare 1700 MW di progetti». La richiesta dell’Alleanza per il fotovoltaico

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Andrea Cristini, il portavoce dell’Alleanza per il fotovoltaico, è intervenuto in audizione sul Piano nazionale energia e clima 2030 (Pniec), allo scopo di sottolineare i progetti solari in attesa di essere processati dalla Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale), per un totale di circa 40 GW.

L’intervento

L’intervento di Andrea Cristini, portavoce dell’Alleanza per il fotovoltaico, ha messo in luce 1700 MW di progetti pendenti in CDM. Con il suo discorso, l’obiettivo era evidenziare quanto ancora c’è da fare per le rinnovabili in Italia, per sbloccare quelle iniziative che, o attendono una verifica amministrativa, o sono in istruttoria tecnica.

L’intoppo più evidente però, come spiegato da Cristini in audizione nelle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera, si rileva al momento del rilascio del parere del Ministero della Cultura (MiC). Per questo, sottolinea che: «Il 90% delle opere che hanno ricevuto la Via positiva dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ottengono poi un parere negativo dal MiC».

Tale esito, porta poi gli impianti sui quali si dovrebbe lavorare in CDM, facendo divenire ordinaria una procedura che invece è straordinaria. Ma che tipo di iter si avvia in questi casi?

Progetti CDM

I progetti CDM coinvolgono la realizzazione di azioni mirate a ridurre le emissioni soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Tale processo, implica implica il coinvolgimento di attori che hanno compiti diversi, alcuni solo di indirizzo formale, altri invece che devono contribuire operativamente all’avanzare dell’iniziativa.

In questi casi, sono due le fasi sulle quali concentrarsi: una progettuale e l’altra più realizzativa, a loro volta suddivise in specifiche attività. In ogni caso, si tratta di proposte inerenti l’energia pulita, come la costruzione di impianti solari, e volti soprattutto a migliorare l’efficienza energetica nei settori industriale, commerciale o residenziale.

Maggiore concertazione tra i ministeri

Ci sono poi anche quei progetti proposti per la conservazione delle foreste o per il trattamento dei rifiuti, allo scopo di implementare sistemi di smaltimento più efficienti.

Sulla realizzazione dunque di siti così importanti, l’allarme lanciato da Cristini è chiaro: occorre maggiore concertazione tra i ministeri, allo scopo di portare avanti la transizione energetica, razionalizzando e standardizzando anche le norme.

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