Roma, 08/12/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Utilizzare l’ammoniaca per sostituire del 20% il carbone: i primi test in Giappone

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Il gigante giapponese JERA inizierà questo mese la prima prova al mondo di co-combustione del 20% di ammoniaca in una centrale elettrica a carbone. L’obiettivo è tentare di rendere più green la rete elettrica giapponese Ma cosa verrà fuori dai primi test?

Decarbonizzare la rete elettrica giapponese

Decarbonizzare la rete elettrica giapponese è un obiettivo che il Paese ha cominciato già a intraprendere da molto tempo. Ma come arrivarci? JERA, la più grande società energetica della Nazione, sta conducendo adesso dei test per dimostrare di poter generare energia termica sostituendo per il 20% il carbone con l’ammoniaca, presso la centrale di Hekinan.

A tal proposito, l’azienda sta collaborando con la compagnia nazionale Ihi, allo scopo di collaudare una tecnologia sviluppata nel territorio locale per ridurre le emissioni delle centrali termoelettriche a carbone. Ma in cosa consiste Si tratta di un vero e proprio mix di carburanti, in cui l’ammoniaca viene miscelata con il carbone, e l’idrogeno invece con il GNL.

Per JERA in questo modo, aumentando in modo graduale la proporzione dei carburanti meno inquinanti, si potrebbe ottenere al 2050 ad avere dell’energia termica al 100% sostenibile.

Ma non è solo il Giappone che vuole investire su questa strada. Ci credono allo stesso modo anche altre aziende situate in Asia, che hanno in programma di avviare dei test simili, come riportato anche da Reuters.

Ci sono dei rischi?

La domanda però è: ci sono dei rischi legati a questi processi? L’ammoniaca verde è considerata a livello globale come una possibile alternativa all’uso dei combustibili fossili, proprio per la sua capacità di non emettere C02. Tuttavia, sfruttarla in modo eccessivo potrebbe portare a delle problematiche.

Parliamo infatti di un composto altamente tossico sia per gli esseri umani che per gli animali, ed è anche per questo che non tutte le infrastrutture ne possono usufruire. Servono stabilimenti appositi per poter testare infatti quei mix di carburante che stanno catturando l’interesse mondiale, così come servono appositi sistemi per il trasporto sicuro del combustibile.

I dubbi

Inoltre, sebbene l’ammoniaca bruci senza produrre anidride carbonica, la sua produzione può comunque comportare emissioni indirette di gas serra, creando dei danni all’ambiente circostante. Le centrali termoelettriche adattate per l’uso di tale gas, dovranno così essere costantemente monitorate, ed per questo che è necessario eseguire vari test prima di valutarne i benefici e capire anche come gestire eventuali complessità.

Ci sono poi anche dei dubbi associati a tali esperimenti: l’ammoniaca non si trova in natura; quanta energia o idrogeno servirà dunque per produrla? Ce ne sarà abbastanza da soddisfare le ambizioni dei prossimi anni? I progetti vanno comunque avanti, come quelli della società indiana Adani Power che vorrebbe introdurre la combustione di ammoniaca verde nella sua centrale elettrica di Mundra.

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