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Pnrr: 500 milioni per convertire le ex industrie all’H2 green

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Sono 500 i milioni destinati dal PNRR al recupero delle aree industriali dismesse da convertire in impianti di produzione di idrogeno verde. Il Mase ha avviato le prime fasi della riqualificazione con decreto attuativo contenente requisiti dei beneficiari, mezzi economici a disposizione e attività ammesse.

Hydrogen Valley 

Riqualificare circa 9000 km2 di aree industriali dismesse per realizzare impianti di produzione di idrogeno verde o rinnovabile. È l’obiettivo del provvedimento del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica che mette a frutto 500 milioni di euro del PNRR, destinandoli alla creazione di quella che in molti chiamano già la “Hydrogen Valley” italiana. 

La cifra stanziata dalla Missione 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguarda proprio il recupero delle aree industriali dismesse, da convertire nella produzione di idrogeno verde. Un percorso graduale che mira alla decarbonizzazione e alla valorizzazione del territorio puntando alla competitività del settore industriale. 

Dei 500 milioni, 450 saranno impiegati nella riqualificazione di aree degradate in stato di abbandono, mentre altri 50 saranno investiti in progetti “bandiera” complementari e sinergici con i futuri distretti. 

La realizzazione dei nuovi impianti, oltre a favorire un approccio virtuoso alle rinnovabili mediante l’introduzione di una filiera dell’idrogeno verde, servirà a ridurre l’impatto ambientale e a garantire sgravi fiscali all’industria pesante.

Aree strategiche

Con la pubblicazione del decreto attuativo del 21 ottobre 2022 (denominato “Attuazione dell’Investimento 3.1 «Produzione in aree industriali dismesse» e dell’Investimento 3.2 «Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate», della Missione 2, Componente 2 del PNRR”), sulla Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre 2022, il MASE ha ufficialmente divulgato le indicazioni e i requisiti necessari a realizzare l’ambizioso progetto in zone strategiche. Si tratta di tutte le ex aree industriali situate sul territorio nazionale, ritenute adatte alla costituzione di una rete di produzione e distribuzione dell’idrogeno verde.

Requisiti e interventi ammissibili

Il provvedimento contiene requisiti dei beneficiari, mezzi economici a disposizione e attività ammesse. 

Prerogativa degli impianti in questione è senza dubbio la dimensione, compresa tra 1 MWe e 10 MWe. Inoltre, le infrastrutture devono essere necessariamente situate in ex aree industriali. L’iter di produzione dell’idrogeno verde potrà essere avviato dalle Regioni in una fase successiva, mediante l’indicazione degli adempimenti burocratici e la pubblicazione di bandi per la concessione delle agevolazioni fiscali.

L’idrogeno prodotto sarà trasportato alle industrie locali dapprima in miscela con gas metano e in un secondo momento attraverso impianti di produzione ad hoc.

Risorse destinate al settore “hard to abate”

l decreto suddivide, inoltre, le risorse PNRR (Investimento 3.2) destinate ad abbattere le emissioni di carbonio nei settori ‘hard-to-abate’ , quali le industrie siderurgiche, della raffinazione del petrolio, della chimica, del cemento, di ceramica, carta, vetro e produzione alimentare. 

Nello specifico viene previsto:

  • 1 miliardo di euro per realizzare progetti diretti alla sostituzione di almeno il 10% del metano e dei combustibili  fossili  utilizzati nei processi produttivi dei suddetti settori, con idrogeno verde e/o fonti rinnovabili;
  • 1 miliardo di euro per progetti finalizzati alla produzione di  ferro preridotto con processi alimentati da idrogeno  verde e/o fonti rinnovabili.

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