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Rinnovabili: Webuild firma un’intesa per le nuove infrastrutture idroelettriche in Ucraina

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Sottoscritto con Ukrhydroenergo, il Memorandum definisce l’interesse delle parti a collaborare nel prossimo triennio per la realizzazione di nuove infrastrutture idroelettriche (oppure la loro conversione in stazioni di pompaggio) nel Paese governato da Volodymyr Zelensky.

Nuove centrali idroelettriche sul territorio ucraino

Global player italiano specializzato nella realizzazione di infrastrutture complesse per la mobilità sostenibile, l’energia idroelettrica, l’acqua, i green building, Webuild ha sottoscritto un “Memorandum of Collaboration in the Construction of Hydropower Facilities in Ukraine” con Ukrhydroenergo, il principale gestore delle centrali idroelettriche del Paese governato da Volodymyr Zelensky. Volto a valutare la fattibilità di un eventuale sviluppo di centrali idroelettriche sul territorio ucraino o la loro conversione in stazioni di pompaggio, il Memorandum definisce l’interesse delle parti a collaborare nel prossimo triennio.

L’energia idroelettrica è la prima fonte rinnovabile al mondo

Oggi l’idroelettrico costituisce la prima, preziosa fonte di energia rinnovabile a livello mondiale: nel campo delle energie verdi, infatti, è la più affidabile e costante, congiuntamente a rientrare tra quelle con un minor costo unitario. Secondo le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia – riprese nella Relazione annuale sulla situazione energetica nazionale con i dati riferiti all’anno 2021, redatta dal gruppo di lavoro della Direzione Generale Infrastrutture e Sicurezza del Ministero della Transizione Ecologica – “l’idroelettrico rimarrà la prima fonte di generazione elettrica rinnovabile ma si stima che entro il 2026 la sua produzione scenderà per la prima volta sotto il 50% del totale dell’elettricità da FER grazie all’incremento di FV e eolico che insieme rappresenteranno circa il 18% della generazione elettrica globale mentre l’idroelettrico rappresenterà il 15,6% del totale della produzione elettrica nello stesso anno”.

Track record corposo nel comparto clean hydro energy

Al servizio dell’accordo, Webuild – che già realizzato la costruzione di impianti idroelettrici per una potenza installata totale pari a 52.900 MW, ottenuta da 313 impianti – è ad oggi l’unica azienda del nostro Paese ad avere sottoscritto un’intesa per lo sviluppo di future possibili collaborazioni con la Ukrhydroenergo. Guardando al domani, la Banca mondiale e la Commissione Ue stimano che il costo della ricostruzione e del recupero in Ucraina dovrebbe attestarsi a circa 383 miliardi di euro, per investimenti da attuare nel decennio 2023-2033 e destinati, in particolar modo, ai trasporti (22%), all’edilizia abitativa (17%), al comparto energia (11%).

L’annuncio alla Conferenza Bilaterale a Roma

Organizzata a Roma dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina – che si è svolta mediante 5 tavoli tecnici con focus su infrastrutture e trasporti, energia e protezione ambiente, agroindustria, salute e digitale, servizi – ha fatto da cornice all’annuncio della firma del Memorandum tra le parti. 

Comunicato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso nella sua visita a Kiev all’inizio dell’anno, l’appuntamento nella capitale ha rappresentato un momento di confronto, incontro e scambio tra i principali attori e leader per poter collaborare fattivamente alla ricostruzione dell’Ucraina.

Addio Mosca, l’Ucraina è collegata alla rete elettrica Ue

È bene ricordare che da marzo del 2022 le reti elettriche dell’Ucraina (così come nel caso della Moldavia) sono collegate a quella dell’Unione europea. Nel momento in cui era stata disconnessa dalla rete elettrica russa, infatti, quella ucraina risultava isolata e pertanto a rischio di blackout in caso di distruzione di stazioni di trasformazione, caduta di linee di alta tensione oppure di danni alle centrali elettriche. Da circa un anno, riconnettendosi in sincrono ai 50 Hertz della rete europea, in caso di danni la rete ucraina può essere mantenuta in tensione da quella degli altri Paesi.

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