Roma, 15/07/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Energia dalle onde: l’Italia testa il potenziale del Mediterraneo

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Il progetto Vague, finanziato attraverso il programma europeo Interreg, mette il Mediterraneo sotto i riflettori per testare nuove tecnologie capaci di trasformare il moto ondoso in energia rinnovabile. Coordinato dalla Regione Liguria e sostenuto da università, autorità portuali e partner scientifici italiani e francesi, l’iniziativa mira a costruire una nuova filiera industriale nel settore delle energie marine sostenibili, aprendo prospettive concrete per la decarbonizzazione del sistema energetico nazionale.

Energia dal moto ondoso: il Mediterraneo al centro della transizione energetica

Tre anni per valutare se il mare nostrum può diventare una risorsa energetica stabile e sostenibile: è questa la sfida di Vague – acronimo di Valorisation de l’énergie produite par la mer – presentato a Genova. Il progetto ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di tecnologie per la produzione di energia elettrica da onde e correnti marine nel Mar Tirreno. Sebbene il settore della wave energy in Italia sia ancora in fase sperimentale, potrebbe rappresentare una svolta strategica nella diversificazione degli approvvigionamenti energetici e nella lotta al cambiamento climatico.

Un mare chiuso, una sfida tutta mediterranea

Il Mar Mediterraneo, essendo un bacino semi-chiuso, presenta condizioni molto diverse rispetto agli oceani dove la maggior parte degli impianti di energia da moto ondoso sono già in funzione. La minore intensità di venti e correnti influisce sulle performance e sull’efficienza degli impianti standard. Con un budget di 1.850.000 euro – di cui 1.480.000 provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Regione Liguria, capofila del progetto, insieme a università, enti scientifici e istituzioni di Italia e Francia, lavora per adattare le tecnologie esistenti al contesto marino mediterraneo. L’obiettivo è individuare soluzioni ad alta efficienza, a basso impatto ambientale e replicabili lungo le coste italiane.

Liguria e Università di Genova in prima linea

Non si tratta di un’impresa semplice: esistono già buone pratiche in Grecia e Sardegna che analizzeremo nel dettaglio”, ha dichiarato Paolo Ripamonti, assessore regionale all’Energia. Il contributo scientifico arriva anche dall’Università di Genova, che adotta un approccio integrato. “Lavoriamo con modelli numerici per simulare il moto ondoso nell’Alto Tirreno e individuare i siti più produttivi – spiega Francesco De Leo, ricercatore –. Parallelamente, eseguiamo test fisici nel nostro canale ondametrico e prove sperimentali in mare aperto”. Il porto di Savona è tra i siti scelti per le future sperimentazioni. Il progetto avrà durata triennale, con conclusione prevista per il 28 febbraio 2028.

Energia del mare in Italia: i progetti pilota già attivi

Negli ultimi anni, l’Italia ha avviato diverse iniziative sperimentali per sfruttare l’energia del mare con tecnologie compatibili con le condizioni del Mediterraneo. Uno dei progetti più avanzati è il REWEC3, sviluppato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria: un sistema integrato nelle dighe portuali che genera elettricità sfruttando camere risonanti e turbine ad aria. Un impianto pilota è già operativo nel porto di Civitavecchia. Al largo di Pantelleria opera ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter), progettato dal Politecnico di Torino e adottato da Eni, che utilizza un giroscopio all’interno di una struttura galleggiante, ideale per le isole non connesse alla rete elettrica nazionale. Il progetto GEM (Generatore Elettromeccanico Marina), ideato da RSE con il Politecnico di Torino, sfrutta invece una turbina sospesa tra due boe per catturare l’energia bidirezionale delle onde. Sono stati inoltre esaminati sistemi internazionali come Pelamis, che però si adattano poco al nostro mare per via delle grandi dimensioni e degli alti costi. Tutti questi esempi dimostrano come l’Italia stia investendo in modo crescente nello sviluppo di soluzioni energetiche marine innovative, per valorizzare il potenziale ancora poco esplorato del Mar Mediterraneo.

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