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Nucleare, Europa: assemblato il primo settore europeo del Vacuum Vessel di ITER

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Dopo non poche difficoltà, è arrivato il completamento del primo settore spettante all’Europa del progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), finalizzato alla costruzione di un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale.

Un passaggio importante

Per la fusione nucleare in Europa, il completamento del primo settore del Vacuum Vessel dell’ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) ha rappresentato un passaggio importante. Nello specifico, si è trattato del settore numero 5.

Il particolare è ‘solo’ uno dei cinque assegnati all’Europa. Altri quattro, li produrrà la Corea del Sud. L’obiettivo finale del progetto ITER – partito nel 2007 – è quello di arrivare alla realizzazione di un reattore a fusione nucleare sperimentale deuterio-trizio. La futura centrale sorgerà a Cadarache (in Francia).

Il reattore produrrebbe un plasma galleggiante, confinato in un campo magnetico, dentro una macchina denominata tokamak.

La struttura

Il Vacuum Vessell si comporrà di nove comparti. Ognuno di questi, a sua volta, sorge dall’unione di quattro segmenti poloidali (Poloidal Segment, PS) e ha un peso di circa 390 tonnellate.

Una volta saldati i nove settori, si andrà a strutturare una camera a doppia parete, sigillata ermeticamente per proteggerla da polvere, aria, liquidi e impurità. All’interno di questo enorme composto in acciaio inossidabile, si accenderà il plasma incandescente, il fulcro del programma. Il plasma galleggerà, grazie all’insieme dei supercondensatori che circonderanno il recipiente da cima a fondo.

Avrà un diametro di 19.4 metri, un’altezza di 11.4 e arriverà a pesare all’incirca 5200 tonnellate. Gli standard di riferimento da rispettare sono quelli – molto stringenti – deliberati dall’Autorità di Sicurezza Nucleare francese.

Il lavoro congiunto

Con particolare riferimento al settore 5, il risultato finale è stato possibile grazie allo sforzo congiunto di un consorzio. In effetti, due segmenti poloidali (l’1 e il 4) sono stati prodotti presso la sede di Monfalcone della Westinghouse. Gli altri due (il 2 e il 3), presso la Walter Tosto di Chieti.

Il sito dell’assemblaggio è stato quello di Monfalcone. Presente, per ‘l’inaugurazione’, Future For Energy (F4E), insieme ai rappresentanti di Ansaldo Nucleare, Westinghouse, della Walter Tosto e dell’Organizzazione ITER.

Europa Nucleare

In partenza dall’Italia, il componente dovrà ora arrivare a Fos-sur-Mer, il porto industriale di Marsiglia. Lì, un grande rimorchio lo caricherà per trasportarlo fino a Cadarache. La produzione degli altri quattro settori europei è già partita, con la consegna prevista per i prossimi due anni.

Le parole di Vannia Gava

Di ritorno dalla Westinghouse Mangiarotti di Monfalcone, dove ha assistito alla cerimonia di spedizione, il Viceministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha dichiarato: “E’ chiaro, ormai, che l’energia nucleare è fondamentale per affrontare la sfida della decarbonizzazione. E anche per integrare il sistema energetico con una fonte sicura, pulita e potenziare la competitività della nostra industria“.

E ancora: “Il MASE ha indicato la traiettoria nel PNIEC ed ha investito i primi milioni di euro nella ricerca. Entro la fine dell’anno avremo anche un disegno di legge per il riordino della normativa. Indietro non si torna. Orgogliosa che, nel primo impianto di fusione europeo, il primo settore del primo reattore è nato in Italia, qui in Friuli-Venezia Giulia”.

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