Roma, 14/05/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

La batteria nichel-idrogeno che prende iniziativa dallo spazio

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L’esplorazione spaziale può portare a delle innovazioni anche in altri settori, così com’è successo con la batteria nichel-idrogeno brevettata dall’azienda americana EnerVenue.

La batteria nichel-idrogeno più sostenibile e di lunga durata

L’azienda EnerVenue sta sviluppando una nuova batteria più sostenibile, e di lunga durata, per uso terreste e a base di nichel e idrogeno

Si tratta però di un’innovazione che in realtà si basa sulla chimica che la NASA ha utilizzato per oltre 40 anni sullo spazio per diversi fini: alimentare, per esempio, la Stazione Spaziale Internazionale o il telescopio Hubble, che fu lanciato in orbita per la prima volta nel 1990.

Per la società statunitense, questa tecnologia potrebbe anche sostituire le classiche batterie al litio utilizzate per costruire i veicoli elettrici, garantendo una maggiore efficienza e anche una maggiore sicurezza.

Il contributo dell’Università di Standford

Allo sviluppo della nuova batteria, ha anche contribuito il lavoro svolto dal professore Yi Cui, dell’Università di Standford e dal suo team, che ha scoperto come adattare la tecnologia di questi nuovi tipi di sistemi al nichel-idrogeno a lunga durata della NASA, per poter poi usufruire di tutti i benefici sulla Terra.

Questi dispositivi utilizzati per lo spazio, sono adatti a sopravvivere a condizioni difficili e temperature estreme. Si tratta quindi di caratteristiche preziose che, a livello terreste, potrebbero portare a delle batterie più green, in quanto al 100% riciclabili, e più longeve.

Il costo oneroso dei materiali

Poter introdurre sulla Terra delle innovazioni che in realtà sono state pensate dalla NASA per altri scopi non è certo una passeggiata e, soprattutto, comporta un costo oneroso, soprattutto per l’acquisto dei materiali.

Tuttavia EnerVenue, nello sviluppo della propria tecnologia nichel-idrogeno, sta sperimentando un metodo per produrla in modo più economico, puntando molto su un’innovazione unica che sarà in grado, secondo le previsioni, di funzionare almeno fino a 30 anni e che, secondo l’azienda statunitense, potrà contribuire allo sviluppo delle rinnovabili.

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