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Adriatic Link, al via il procedimento che autorizza l’elettrodotto “invisibile” tra Abruzzo e Marche

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L’ Adriatic link, il nuovo elettrodotto sottomarino “invisibile” che collegherà Abruzzo e Marche, favorirà l’integrazione delle fonti rinnovabili e la transizione ecologica. Per l’opera d’importanza strategica, lunga complessivamente 250 chilometri di cui 210 in cavo, Terna investirà oltre 1 miliardo di euro. Il Mase ha avviato il procedimento autorizzativo che dovrebbe consentire la realizzazione dell’infrastruttura entro il 2028.

Coinvolte 120 imprese

Un’opera che permetterà di aumentare di circa 1000 MW la capacità di scambio tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese e che coinvolgerà circa 120 imprese italiane, tra dirette e indotto. L’Adriatic Link è il nuovo elettrodotto sottomarino in corrente continua, che collegherà Abruzzo e Marche e per il quale Terna investirà oltre 1 miliardo di euro.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha finalmente avviato il procedimento autorizzativo per l’ infrastruttura, grazie al quale si accelerano i tempi di realizzazione. Con il nuovo elettrodotto si punta soprattutto a migliorare sicurezza, efficienza e resilienza dell’intera rete elettrica di trasmissione nazionale, rivestendo quest’ultimo un ruolo di primo piano nello sviluppo e nell’integrazione delle fonti rinnovabili. Contribuendo alla decarbonizzazione del sistema energetico italiano, coerentemente con gli obiettivi delineati dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), rafforzerà, inoltre, il ruolo dell’Italia in quanto hub elettrico dell’Europa e dell’intera area mediterranea.

Un elettrodotto invisibile

L’Adriatic Link  è un progetto all’avanguardia sia dal punto di vista tecnologico, sia ambientale. L’elettrodotto ‘invisibile’, una conduttura lunga complessivamente circa 250 km e posta a una profondità massima di 100 metri, è costituita da due cavi sottomarini di circa 210 km e due cavi terrestri di circa 40 km. Le due stazioni di conversione saranno realizzate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Cepagatti (PE), per l’Abruzzo, e di Fano (PU), per le Marche, con un impatto molto ridotto sul territorio.

Trivellazione orizzontale controllata

Per gli approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della trivellazione orizzontale controllata (TOC) che permetterà di installare la conduttura limitando gli impatti ambientali e sociali sul litorale e di garantire la salvaguardia del collegamento elettrico in caso di erosione costiera. 

Survey marina

L’ispezione che ha certificato l’idoneità del fondale alla realizzazione del progetto, ha riguardato circa 700 km² di Mare Adriatico. Durante, sono stati valutati gli aspetti geologici, sedimentologici, sismici, l’erosione costiera, la flora, la fauna e gli ecosistemi ai fini autorizzativi, ma anche rilievi batimetrici, morfologici e geofisici per predisporre il progetto definitivo da avviare.

L’opera dovrebbe entrare in piena operatività entro il 2028, due anni in anticipo rispetto alle previsioni iniziali in seguito alla richiesta presentata dall’ Arera, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, che ne ha riconosciuto l’importanza strategica.

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