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Biometano agricolo, tre impianti in Lombardia per la filiera del latte

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Nasceranno in Lombardia, nelle province di Mantova, Brescia e Cremona, i primi tre nuovi impianti di biometano agricolo italiani. 

Il biometano agricolo

La produzione di energia elettrica e termica da biomasse vegetali e animali rientra a tutti gli effetti tra le attività agricole che vanno a beneficio delle aziende.

La trasformazione in biogas/biometano dei sottoprodotti è infatti per gli agricoltori un processo importante, in quanto valorizza ciò che viene comunemente definito ‘scarto’, risolvendo il problema dello smaltimento, e rappresentando anche un’altra possibile fonte di reddito. 

Per la Coldiretti, nel 2023 l’agricoltura italiana ha subito delle perdite superiori a 6 miliardi di euro. Come rimediare? L’utilizzo di biogas e biometano potrebbe aiutare il settore a riprendersi, ed è per questo che in tutto il Paese si sta investendo in queste risorse. 

Lo stesso PNRR ha dedicato 1,92 miliardi di euro a tale filiera, prevedendo di raddoppiare l’attuale produzione e superare complessivamente i 4 miliardi di smc di biometano entro il 2026.

I tre impianti da 35 milioni di euro

I tre impianti, che sorgeranno rispettivamente nelle province di Mantova, Brescia e Cremona, saranno costruiti grazie a un investimento complessivo di 35 milioni di euro. Tutto però nasce dalla partnership italiana tra la filiera Granlatte Granarolo, e la Confederazione dei bieticoltori-Cgbi, che oggi rappresenta 5.200 aziende agricole e zootecniche del Paese.

Il progetto ‘Biometano di filiera’

La realizzazione dei tre impianti è parte di un progetto più ampio dal nome ‘Biometano di filiera’, con l’obiettivo di costruire in totale 10 nuovi stabilimenti dedicati al settore, da Nord a Sud della Penisola, e produrre così energia pulita insieme ai fertilizzanti organici.

Le capacità degli impianti

Con 10 strutture dedicate, si spera di poter generare a regime 30 milioni di metri cubi di metano, ovvero l’equivalente di energia termica che serve agli impianti italiani del Gruppo Granarolo.

Nello specifico poi, le singole capacità degli impianti saranno rispettivamente oltre 2,1 milioni di metri cubi di biometano prodotti all’anno, ottenendo così complessivamente più di 500.000 tonnellate annue di fertilizzante naturale, ed evitando l’emissione in atmosfera di 60.000 tonnellate di CO2.

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