Oxford PV, spin-off dell’Università di Oxford, e l’Istituto Fraunhofer danno vita a un pannello solare dall’efficienza energetica del 25%. Come arrivare a percentuali così elevate? Grazie alle proprietà della perovskite.
Un nuovo pannello solare
La Oxford PV, spin-off dell’Università di Oxford, e l’Istituto Fraunhofer sperimentano un nuovo pannello solare dall’efficienza energetica da record, del 25%, raggiunta grazie all’utilizzo della perovskite. Sono sempre di più infatti gli studi in laboratorio incentrati sulle proprietà di questo minerale, che potrebbe assicurare anche delle prestazioni superiori al 30% continuandoci a lavorare.
Anche un’azienda coreana, chiamata Qcells, dopo averne scoperto le potenzialità ha dichiarato che investirà 100 milioni di dollari per produrre delle celle di nuova generazione costituite da tale tecnologia. Come hanno invece realizzato il loro innovativo pannello gli esperti dell’Oxford PV e dell’Instituto tedesco?
Celle tandem perovskite/silicio
Assemblando delle celle tandem perovskite/silicio su un modulo da 1,68 metri quadri e dalla potenza di 421 W, i ricercatori hanno ottenuto grandi risultati. La società britannica, in particolare, è proprio specializzata sull’utilizzo del minerale, che consente di portare l’efficienza di conversione energetica da luce ad elettricità fino ad un massimo teorico del 43%, rispetto al 29,5% del tradizionale silicio.
Quanti traguardi si potrebbero ancora raggiungere scommettendo e investendo su prodotti del genere?
Ottimizzare l’uso energetico riducendo i costi
I 421 W di potenza permetteranno al modulo di ottimizzare anche l’uso energetico riducendo i costi, e ampliando la possibilità di sfruttare l’energia solare per un’ampia gamma di applicazioni mai pensate prima d’ora. Il nuovo pannello, attualmente in fase pilota in Germania, dovrebbe essere lanciato sul mercato entro il 2024, ma staremo a vedere se le tempistiche saranno rispettate.
David Ward, CEO di Oxford PV, ha manifestato il proprio entusiasmo nell’essere stato protagonista attivo di un nuovo record mondiale del fotovoltaico, dimostrando che, assemblate in moduli solari, delle celle costituite da perovskite e silicio possono offrire prestazioni elevatissime.
Tecnica di interconnessione delle celle
Un altro aspetto importante del lavoro svolto dai ricercatori riguarda la tecnica di interconnessione delle celle sfruttando metodi a bassa temperatura per collegarle e incapsularle, preservando l’integrità dell’intera struttura.
Questo processo infatti, non solo garantisce che nulla vengo distrutto, ma protegge anche l’efficacia a lungo termine della tecnologia e la sua applicabilità su larga scala.