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Decreto aree idonee per le rinnovabili, tutto pronto per la firma

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Dopo il lavoro di concertazione tra i ministeri dell’Ambiente, della Cultura e dell’Agricoltura, con l’interlocuzione delle Regioni, il resto finale del decreto è pronto per essere firmato. Ecco il testo della bozza.

Leggi la bozza di decreto

Tutto pronto per il decreto sulle aree idonee per l’installazione delle rinnovabili

È stata licenziata la versione finale del decreto sulle aree idonee per l’installazione di impianti di fonti energetiche rinnovabili. A giorni quindi si attende la firma da parte dei ministri coinvolti: il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Si è trattato di un lungo percorso di confronto e interlocuzione tra Governo e Regioni, secondo quanto riportato dall’Ageei, ma alla fine è stata individuata la ripartizione tra queste ultime e le province autonome con l’obiettivo entro il 2030 di raggiungere una potenza aggiuntiva di 80 GW da fonti rinnovabili rispetto al livello del 2020.

Un livello considerato necessario per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto “Fit for 55”, anche alla luce del pacchetto REPowerUE.

A febbraio di quest’anno, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome aveva proposto alcune modifiche al decreto aree idonee, tra cui proprio la possibilità di riconsiderare il ruolo degli enti locali negli iter decisionali e l’introduzione di nuovi criteri qualitativi e quantitativi.

Aree idonee e non idonne, tocca a Regioni e Province

Il decreto, inoltre, ha il compito di “stabilire principi e criteri omogenei per l’individuazione da parte delle Regioni e delle Province autonome delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento degli obiettivi, in linea con il principio della neutralità tecnologica”.

Le aree idonee dovranno essere individuate dalle regioni entro 180 giorni dalla entrata in vigore del decreto. Le amministrazioni regionali dovranno poi aggiornare gli atti di pianificazione energetica, ambientale e paesaggistica.

Ai fini del raggiungimento dei rispettivi obiettivi, si legge nella bozza di decreto, “le Regioni e le Province autonome possono concludere fra loro accordi per il trasferimento statistico di determinate quantità di potenza da fonti rinnovabil”, con tanto di “schema tipo di accordo per il trasferimento statistico” definito con decreto del Mase.

Principi e criteri

Per quanto riguarda i principi e i criteri per l’individuazione delle aree idonee: “relativamente all’installazione di impianti fotovoltaici in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici, ai fini dell’individuazione delle superfici e delle aree (…) e del raggiungimento degli obiettivi (…) le Regioni tengono conto dei principi e criteri omogenei elencati al presente articolo al fine di rendere chiara ed evidente la possibile classificazione delle aree, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica, nonché tenendo in considerazione la dislocazione della domanda, gli eventuali vincoli di rete e il potenziale di sviluppo della rete stessa”.

Tra i criteri si individua la “massimizzazione delle aree da individuare al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi senza pregiudizio del principio di tutela dell’ambiente, del territorio, del patrimonio culturale e del paesaggio, della salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, del potenziale produttivo agroalimentare e del principio dello sviluppo sostenibile”, ma anche la “possibilità di classificare le superfici o le aree come idonee differenziandole sulla base della fonte, della taglia e della tipologia di impianto”.

Giornalista

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