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Rinnovabili, il patto UE per le competenze. Serviranno 3,5 milioni di professionisti entro il 2030

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La Commissione europea lancia un partenariato su vasta scala per le competenze per l’ecosistema industriale delle energie rinnovabili. L’iniziativa, secondo Kadri Simson, Commissaria per l’Energia, “ci aiuterà a conseguire gli obiettivi relativi alle energie rinnovabili di REPowerEU per il 2030”.

Il Patto per le competenze nelle rinnovabili

Uno dei problemi che gli anni più duri dell’emergenza Covid ci hanno lasciato in eredità è la carenza di competenze tra i lavoratori vecchi e nuovi in un mondo sempre più digitalizzato e orientato all’innovazione. Tra “grandi dimissioni” e un sistema scolastico e universitario che forse va rivisto, in tutta Europa imprese e industrie, ma anche lo stesso settore educativo, lamentano una diffusa carenza di personale con la giusta formazione.

Per questo le associazioni di categoria per le energie green e i rappresentanti degli installatori di tecnologie pulite, con il sostegno della Commissione europea, hanno istituito un partenariato su vasta scala per le competenze per l’ecosistema industriale delle energie rinnovabili.

La riqualificazione e il miglioramento delle competenze dei lavoratori in tutti gli ecosistemi industriali sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi della duplice transizione. I partenariati per le competenze in energie rinnovabili contribuiranno agli obiettivi della normativa sull’industria a zero emissioni nette, producendo crescita e posti di lavoro e riducendo contestualmente le dipendenze”, ha spiegato Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno.

Questo partneriato, ha affermato Kadri Simson, Commissaria per l’Energia, “ci aiuterà anche a conseguire gli obiettivi relativi alle energie rinnovabili di REPowerEU per il 2030, che richiedono la creazione di milioni di posti di lavoro entro il 2030 in tutti i settori delle energie rinnovabili”.

Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “Lavoratori ben formati sono essenziali per le numerose occupazioni emerse nell’ecosistema delle energie rinnovabili: costituiscono quindi un presupposto per il successo della transizione alla neutralità carbonica”.

La duratura carenza di competenze tra i lavoratori

Il settore d’altronde è in rapida crescita, proprio a seguito della duplice transizione energetica ed ecologica a cui sono chiamati tutti i Paesi dell’Unione. Se nel 2020 erano impiegati nel settore delle energie rinnovabili circa 1,3 milioni di lavoratori europei, le stime per il 2030 parlano di oltre 3,5 milioni di posti di lavoro da ricoprire.

Solo l’industria del solare fotovoltaico ha bisogno di almeno un milione di professionisti entro la fine del decennio. Un altro milione servirà nel segmento del biometano e delle pome di calore, mentre circa 70 mila professionisti sono richiesti dall’industria manifatturiera collegata.

Secondo il Rapporto sul “Piano 2023 del settore elettrico, realizzato da lo studio Enel Foundation, in collaborazione con Althesys ed Elettricità Futura, anche in Italia il problema si propone come significativo, perché tra fonti rinnovabili, decarbonizzazione e autonomia energetica serviranno quasi 600 mila professionisti, tutti da formare.

Il piano competenze dell’UE

Nei piani della Commissione europea, il partenariato consentirà di sopperire a questa carenza, creando posti di lavoro di qualità e percorsi professionali nell’Unione, proponendo raccomandazioni politiche per promuovere lo sviluppo delle competenze, coinvolgendo le autorità nazionali competenti, gli istituti di istruzione – in particolare gli istituti di istruzione e formazione professionale – e le piattaforme di formazione, attraendo infine un maggior numero di donne verso posti di lavoro legati all’energia pulita.

L’Ue ha inoltre già stabilito che entro il 2030 almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione. Dall’avvio del patto per le competenze, oltre 1 000 organizzazioni si sono impegnate a riqualificare oltre 6 milioni di persone nell’UE.

Come spiegato sul sito della Commissione, questo 15º partenariato per le competenze costituisce un’attuazione concreta del patto per le competenze, l’iniziativa faro nell’ambito dell’agenda per le competenze per l’Europa, e sosterrà gli obiettivi stabiliti nella normativa sull’industria a zero emissioni nette, recentemente presentata, che fa seguito al piano industriale del Green Deal, al piano REPowerEU e all’Anno europeo delle competenze

Giornalista

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