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Agrivoltaico, via libera da Bruxelles per 1,7 miliardi di euro all’Italia

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Cresce la generazione di energia da impianti agrivoltaici nel nostro Paese

Il raggiungimento degli obiettivi ambientali, climatici e legati alla decarbonizzazione, che si è data l’Unione europea, non è cosa semplice da portare a termine e, tra le varie fonti energetiche rinnovabili a disposizione, si punta molto anche sull’agrivoltaico.

I sistemi agrivoltaici consentono l’utilizzo simultaneo dei terreni, sia per la produzione di energia fotovoltaica attraverso l’installazione di pannelli solari, sia per lo svolgimento di attività agricole.

Secondo lo studio condotto da Energy Service Company EnergRed, si stima che entro il 2024, unendo alla produzione di energia solare anche quella agricola, in Italia si arriverà a una potenza complessiva di 0,3 gigawatt, quasi un terzo del target previsto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il 2026 (1,04 Gw di impianti con una produzione di 1.300 gigawattora annui).

Basandosi sui dati del Rapporto tecnico 2023-08 dell’Enea, rispetto al 31 dicembre 2021, durante il prossimo anno l’incremento medio nazionale per la potenza agrivoltaica installata è atteso attorno al 18%, con un aumento del 16,93% del numero di impianti.
I territori con la maggiore diffusione saranno Emilia-Romagna (6.360 unita’, +22% rispetto al 2021), Veneto (5.404, +21,5%), Piemonte (5.305, +20%), Lombardia (5.275, +19,5%), Toscana (3.536, +17%), Trentino-Alto Adige (3.414, +21%), Sicilia (2.885, +21,5%) e Puglia (2.382, +18%).

L’Ok all’Italia da Bruxelles per gli aiuti alle imprese

A testimonianza della rilevanza economica ed energetica del comparto, la Commissione europea ha approvato un regime italiano da 1,7 miliardi di euro valido fino alla fine del 2024. La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE relativi al Green Deal europeo.

Questo regime da 1,7 miliardi di €, parzialmente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, consente all’Italia di sostenere un uso più efficiente dei terreni combinando l’agricoltura con la produzione di energia rinnovabile. Contribuirà a rendere più verde il settore agricolo e favorirà la transizione verso la neutralità climatica, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”, ha dichiarato il commissario Didier Reynders, responsabile della politica di concorrenza.

Come spiegato in un comunicato ufficiale, il regime sostiene la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1 300 GWh/anno.

Ricordiamo che tutti gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato, anche quelli previsti dai piani nazionali per la ripresa e la resilienza presentati nel contesto dell’RRF, devono essere notificati alla Commissione per approvazione preventiva.

Per beneficiare degli aiuti, i beneficiari dvoranno diventare operativi prima del 30 giugno 2026.

Tali aiuti saranno concessi sotto forma di:

  • ovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di €, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
  • tariffe incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di €, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni.

Giornalista

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