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Nucleare, il grande bluff dell’Italia. Il vice ministro Gava definisce “scellerate” le scelte del passato e interessante l’idea di un’alleanza

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A poche ore dalla chiusura del Consiglio Affari Energia riunitosi a Stoccolma per corroborare l’idea di un progetto “atomico” condiviso, il vice ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava ha lasciato intendere che il governo ha intenzione di valutare la possibilità di entrare nell’alleanza.

Il Consiglio Affari Energia per rafforzare la cooperazione dell’atomo

Ieri i delegati di Francia e di altri dieci Paesi Ue, su invito della titolare della transizione ecologica d’oltralpe, Agnes Pannier-Runacher, si sono riuniti a Stoccolma. Lo scopo era sottoscrivere una dichiarazione congiunta sulla presunta imprescindibilità dell’utilizzo di energia nucleare nel processo di decarbonizzazione, e dunque rafforzare la cooperazione in tal senso. L’idea di una nuova alleanza europea sull’energia nucleare (anche se di ultima generazione) fa rabbrividire, ma il fine ultimo dovrebbe essere virtuoso, ossia garantire le migliori collaborazioni tra le catene di approvvigionamento ed esplorare programmi di formazione congiunti e progetti industriali.

Italia (finta) assente

Oltre alla Francia, promotrice, erano presenti i rappresentanti di Bulgaria, Croazia, Ungheria, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia, mentre la Svezia era presente soltanto il qualità di presidenza di turno. L’Italia, data inizialmente per certa, ha “dato buca” all’ultimo momento pubblicando una nota sul sito del Ministero. Una scelta motivata dalla posizione ormai chiara assunta dallo Stato per volere del popolo italiano sulla base di un referendum, ma che, in realtà, si scontra con la volontà dell’attuale governo. Non è un caso che, la grande assente, poche ore dopo appoggiasse già l’idea di un’alleanza attraverso le parole del viceministro Vannia Gava:

Sugli sviluppi del nucleare di nuova generazione ho avuto, a margine del Consiglio europeo Energia di Stoccolma, un interessante confronto con la collega francese Agnes Pannier Runacher. L’idea di un’alleanza dei Paesi che già usano il nucleare come fonte di energia decarbonizzante è interessante. Ho confermato che l’Italia guarda con grande attenzione a questa scelta strategica, parte integrante peraltro del nostro programma elettorale. Purtroppo scellerate scelte del passato ci mettono in condizione di rincorrere il futuro, ma ce la faremo. Anche contro i giochetti di alcune burocrazie”.

Le scelte scellerate del passato

Ma a cosa si riferisce il viceministro esattamente quando parla di scelte scellerate? Probabilmente a quelle che negli anni della guerra fredda hanno portato alla  costruzione delle centrali nucleari sul suolo nazionale, successivamente chiuse e affidate a SOGIN per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi. Smantellamento che ancora oggi non è stato completato del tutto e che dovrebbe assicurare il rilascio all’ambiente senza alcun vincolo radiologico entro il 2025. O forse si riferisce alla decisione di escludere l’energia nucleare dal panorama delle rinnovabili?

Roma è sempre la benvenuta ma sta al governo decidere“, ha prosato il governo francese (che con la sua flotta nucleare di 56 reattori operativi ha tutto l’interesse a procedere verso un futuro atomico) a margine del Consiglio. Se l’Italia risponderà all’appello lo scopriremo solo più avanti.

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