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Newcleo e Tosto Group: una partnership italiana per il nucleare

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Accordo tra Newcleo e Tosto Group per le ricerche sul nucleare e sulla progettazione di reattori modulari raffreddati a piombo. 

L’accordo

L’accordo tra la startup Newcleo e Tosto Group si basa sull’idea di voler investire sul nucleare, e più in particolare sullo sviluppo di piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (LFR).

Si tratta di una partnership che sarà ulteriormente rafforzata da un meccanismo di ‘work for equity’, secondo il quale una società può pagare una parte del compenso con l’assegnazione di quote (o azioni), riduce il carico finanziario.

Questo sistema consentirà a Tosto Group di investire in Newcleo con più serenità, rendendola parte integrante dei risultati raggiunti. 

Chi sono le due realtà

Le due realtà, entrambe italiane, sono da sempre impegnate nella produzione di apparecchiature innovative e nelle ricerche costanti sull’energia atomica.

Newcleo in particolare, sta lavorando per sviluppare dispositivi nucleari di quarta generazione, che spera di poter mettere poi in commercio collaborando con Tosto Group, leader nella produzione di componenti per i settori chimico, oil & gas ed energetico. 

Reattori modulari raffreddati a piombo (LFR)

Entrambe le società vogliono inoltre investire sui reattori modulari raffreddati a piombo (LFR), progettati per la produzione di energia atomica utilizzando il piombo come refrigerante primario, al fine di rimuovere il calore generato dalla fissione nucleare. 

La scelta di adoperare proprio questo materiale non è casuale, perché il piombo, rispetto ad altri elementi, presenta buone proprietà termiche, ed è meno suscettibile alla vaporizzazione e agli incidenti causati da temperature troppo elevate, come esplosioni. 

Ad oggi, il lavoro delle due aziende per lo sviluppo di queste tecnologie si concentrerà sullo studio delle sequenze di fabbricazione e di installazione, oltre che sui piani di trasporto, sullo stoccaggio e sui rivestimenti.

La sostenibilità degli LFR: tema di dibattito?

Ma, anche se questi dispositivi potrebbero essere la futura fonte di energia nucleare, adesso siamo ancora agli inizi. Servirà una rigorosa regolamentazione, una gestione dei rifiuti sicura e una valutazione chiara sugli aspetti economici per poter compiere dei passi più importanti. 

Ma ciò che farà la differenza sarà un’analisi sulla sostenibilità degli LFR, che potrebbe diventare anche tema di dibattito

Questo perché, anche se i reattori sono progettati per ridurre le emissioni di gas serra, ci sono ancora impatti ambientali da tenere in considerazione, che dipendono da come i sistemi vengono impiegati, dalla loro capacità di competere sul mercato con altre fonti rinnovabili, e dalle leggi che ne decideranno l’utilizzo.

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