Roma, 13/10/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Idrogeno pulito, oltre 16 milioni di tonnellate da qui al 2030. Il rapporto BNEF

11idrogeno verde
Home > News > Idrogeno > Idrogeno pulito, oltre 16 milioni di tonnellate da qui al 2030. Il rapporto BNEF

Nel suo ultimo report ‘Hydrogen Supply Outlook 2024: A Reality Check’, BloombergNEF avvisa che la capacità di produzione di idrogeno pulito potrebbe aumentare di 30 volte da qui al 2030, arrivando anche a 16,5 milioni di tonnellate.

Il rapporto

Il rapporto di BloombergNEF dal titolo ‘Hydrogen Supply Outlook 2024: A Reality Check’ analizza le potenzialità di crescita del settore. Secondo le previsioni della società, parliamo di una produzione che potrà aumentare anche di oltre 30 volte al 2030, ma di che valori parliamo?

Dai dati emerge un trend positivo ma ancora insufficiente per soddisfare gli obiettivi di neutralità climatica.

BNEF spiega nello specifico che, circa la metà dell’output complessivo sarà costituito da H2 verde entro i prossimi 3 anni, prodotto dunque da elettrolisi. Anche la variante blu però mantiene un ruolo di particolare importanza, in ragione della maggior competitività economica e non solo.

L’idrogeno blu

Quando parliamo di idrogeno blu facciamo riferimento al carburante generato dal processo di Steam Reforming (SMR), che non richiede il rilascio di gas a effetto serra.

A investire su questo, sforzi e capitale arrivano soprattutto dall‘Asia, con diverse misure volte a promuoverne l’utilizzo garantendo anche dei costi più bassi.

I progetti avviati però non coinvolgono solo la Cina ma anche l’Europa e gli USA, che insieme ospiteranno oltre l’80% dell’approvvigionamento di H2 pulito entro la fine del decennio.

Le importazioni e le esportazioni

Nelle previsioni esposte da BNEF, si parla sia di importazioni che di esportazioni. In quest’ultimo caso, oltre la metà dell’offerta sarà probabilmente attivata nell’America del Nord, anche se non è ancora chiaro che percentuale verrà venduta all’estero, e quanta invece servirà per soddisfare la domanda locale.

Si pensa comunque che, da qua al 2030, il 31% della capacità installata a livello globale sarà dedicata all’export del vettore, nonostante i risultati effettivi potrebbero anche essere meno rilevanti.

BloombergNEF poi, parla di circa 95 GW di elettrolizzatori che potrebbero diventare operativi entro la data prestabilita, con circa il 40% che o ha superato la FID (decisione finale di investimento), oppure è in fase di pianificazione avanzata.

Le speranze

Le speranze di crescita del vettore energetico sono dunque piuttosto alte, nonostante le difficoltà esposte nel report sia per maggiori investimenti richiesti che per le complesse previsioni accurate sull’evoluzione del mercato cinese.

Alcune iniziative infatti vengono rese pubbliche solo dopo tanto tempo, rispondendo a una una logica di obbiettivi programmati a livello governativo che per il 2030 non sono stati ancora definiti.

Tra l’altro, nonostante nello studio si ipotizzi di raggiungere produzioni di carburante molto elevate, c’è la preoccupazione che tutto questo non basti per soddisfare le ambizioni di totale decarbonizzazione. Ma questo sarà da valutare con il tempo.

Articoli correlati