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Idrogeno, la corsa mondiale ai brevetti più green: testa a testa tra UE e Giappone. Italia quinta in Europa

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Lo studio dell’Epo e dell’Iea sui brevetti relativi all’idrogeno

L’innovazione nel settore energetico coinvolge sempre più da vicino il comparto relativo alla produzione dell’idrogeno, in particolare con nuove soluzioni a minor impatto ambientale. Secondo un nuovo studio pubblicato dall’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) e dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), in questa corsa al brevetto per l’idrogeno sono Europa e Giappone in testa, con gli Stati Uniti che sembra stiano perdendo terreno.

Un Report che ha l’obiettivo di coprire la maggior parte delle soluzioni tecnologiche sviluppate nel campo dell’idrogeno a basso impatto ambientale, dalla produzione al trasporto, dalla distribuzione allo stoccaggio, fino all’utilizzo finale.

Sfruttare il potenziale dell’idrogeno è una parte fondamentale della strategia europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050“, ha affermato il presidente dell’EPO, António Campinos. “Ma se si vuole che l’idrogeno svolga un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di CO2, è urgente innovare tutta una serie di tecnologie dedicate. Questo rapporto illustra alcuni modelli di transizione incoraggianti tra paesi e settori industriali, compreso il contributo importante dell’Europa all’emergere di nuove tecnologie dell’idrogeno. A partire dal contributo delle startup all’innovazione dell’idrogeno e dalla loro dipendenza dai brevetti, necessari per portare le loro invenzioni sul mercato“, ha aggiunto Campinos.

L’idrogeno proveniente da fonti a basse emissioni può svolgere un ruolo importante nelle transizione energetica pulita, con buone possibilità di andare a sostituire i combustibili fossili nelle industrie più energivore, in cui esistono poche alternative a questo vettore”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE. “Lo studio mostra che gli innovatori stanno rispondendo alla necessità di catene di approvvigionamento di idrogeno competitive, ma identifica anche i settori, in particolare nell’impiego finale, in cui è necessario uno sforzo maggiore”, ha precisato Birol.

La classifica dei Paesi con il maggior numero di brevetti

Nel documento sono illustrate, come anticipato, le principali soluzioni tecnologiche dedicate all’idrogeno sviluppate tra il 2011 ed il 2020, misurate in termini di domande di brevetti depositate in giro per il mondo.

Si può così constatare che Europa e Giappone hanno raggiunto rispettivamente quote del 28 e del 24% del totale delle domande di brevetto depositate per tecnologie dell’idrogeno. Gli Stati Uniti raggiungono a fatica il 20% del totale, con un numero di domande di brevetti in calo nell’ultimo decennio.

Sempre su scala globale, al quarto posto da sola c’è la Germania, con un ottimo 11%, seguita dalla Corea del Sud, con un 7%, quindi dalla Francia, con un 6%, dalla Cina con il 4%, e dall’Olanda, con un 3% a pari merito con la Gran Bretagna.

Solo nella classifica interna ai Paesi dell’Unione europea si vede anche l’Italia, che si posiziona al quinto posto.

Nel nostro Paese il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha approvato il decreto per dare il via libera alla realizzazione delle hydrogen valleys nelle aree industriali dismesse. Un investimento da 450 milioni di euro che interesserà principalmente il Sud Italia, con il duplice obiettivo di convertire gli stabilimenti inutilizzati e favorire la crescita delle fonti energetiche rinnovabili. 

Startup e idrogeno

Lo studio rileva infine che oltre la metà dei 10 miliardi di dollari di investimenti in capitale di rischio nelle imprese dell’idrogeno, tra il 2011 ed il 2020, è andata a startup con brevetti.

Il possesso di un brevetto è un buon indicatore del fatto che una startup continuerà ad attrarre finanziamenti: oltre l’80% degli investimenti in fase avanzata nelle startup dell’idrogeno nel periodo 2011-2020 è infatti andato a società che avevano già depositato una domanda di brevetto in aree strategiche co,e elettrolisi, celle a combustibile e soluzioni green per produrre idrogeno dal gas.

Giornalista

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