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H2 green per decarbonizzare il comparto ceramica

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Un H2 factory per ridurre le emissioni delle lavorazioni ceramiche. L’accordo tra Edison Next e Iris Ceramica Group che introduce l’idrogeno verde nei processi produttivi, avvia un percorso virtuoso nell’industria della ceramica, settore particolarmente energivoro e poco evoluto in termini di decarbonizzazione.

Idrogeno verde per decarbonizzare l’industria della ceramica

Anche il comparto della ceramica, un settore industriale particolarmente energivoro, utilizzerà l’idrogeno verde. Il nuovo stabilimento produttivo di Castellarano (in provincia di Reggio Emilia) di Iris Ceramica Group, eccellenza del Made in Italy nel mondo, sarà infatti alimentato con il combustibile rinnovabile grazie a un sistema all’avanguardia realizzato su misura. L’azienda leader nella realizzazione di soluzioni innovative e grandi lastre in ceramica tecnica, in collaborazione con Edison Next, società del Gruppo Edison, svilupperà un’ H2 Factory™, il primo progetto per la decarbonizzazione dell’industria ceramica tramite idrogeno verde. 

Il distretto ceramico tra Modena e Reggio Emilia

L’iniziativa avvia un percorso importante in un settore industriale ancora poco evoluto in termini di transizione energetica. La decarbonizzazione del distretto ceramico situato tra la Provincia di Modena e Reggio Emilia, richiede competenze, tecnologia, innovazione, ma soprattutto determinazione. Quello fatto da Iris Ceramica Group ed Edison Next rappresenta un primo passo significativo in questo senso. L’idrogeno, per il momento, sarà utilizzato in particolar modo per alimentare il forno nel quale viene immessa una miscelazione con il gas naturale fino a una percentuale di circa il 50%, mentre è già allo studio un forno che funzionerà al 100% ad idrogeno.

Gli studi di fattibilità per l’impiego dell’idrogeno verde

Il primo step verso la decarbonizzazione degli stabilimenti, ha riguardato gli studi di fattibilità per la realizzazione del sito H2 Factory™, sviluppato con i più elevati standard progettuali, idonei a ospitare l’impianto di produzione dell’idrogeno verde. L’azienda ha, infatti, predisposto tutta l’infrastruttura per la distribuzione dell’idrogeno all’interno dello stabilimento. Il processo produttivo prevede accorgimenti speciali, non solo in termini di impiantistica (come il forno ingegnerizzato per essere alimentato con un blend di idrogeno e gas naturale), ma anche in termini di opere cantieristiche strategiche, come le vasche di raccolta dell’acqua piovana, il sistema di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento e aree ad hoc di produzione e stoccaggio dell’idrogeno. 

Un impianto della capacità di 1MW

La produzione attesa, pari a circa 132 tonnellate di idrogeno verde all’anno, andrà a sostituire circa 500.000 metri cubi di gas metano all’anno. Il blend consentirà già da subito di abbattere i valori di anidride carbonica, con un risparmio di CO2 di circa 900 tonnellate all’anno. Lo stabilimento, con un impianto di H2 green di capacità pari a 1 MW a partire dal 2025, produrrà grandi lastre in ceramica 4D. L’elettrolizzatore utilizzerà l’acqua piovana recuperata dalle vasche di raccolta, favorendo così una gestione virtuosa dell’acqua, in coerenza con i principi dell’economia circolare. Il progetto prevede inoltre di affiancare all’impianto fotovoltaico già esistente di circa 2 MW di potenza, installato sul tetto dello stabilimento, un ulteriore impianto fotovoltaico di circa 1,2 MW di potenza.

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