Roma, 08/12/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Enrico Letta propone una “Road Map” per l’Ue, al centro l’energia pulita e i green bond

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Energia, tensioni geopolitiche, sicurezza degli approvvigionamenti e necessità crescente di un mercato unico più forte ed integrato, perché nessuno Stato si salva da solo in questo momento storico così complicato. È questo il messaggio lanciato da Enrico Letta dalle pagine de Il Messaggero, in vista dell’imminente Consiglio europeo del 27 e 28 giugno, quando sapremo i nomi dei candidati alla Presidenza della Commissione europea, del Consiglio e della poltrona di Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Letta rilancia su energia e mercato unico

L’Unione europea non può permettersi di perdere tempo, perché la competizione globale per la leadership nel settore delle tecnologie pulite si sta facendo sempre più serrata”. Così inizia l’articolo scritto da Enrico Letta sul quotidiano Il Messaggero dal titolo “Energia, il mercato unico risorsa Ue. Green bond per attrarre nuovi capitali”.

L’ex Premier italiano e attuale Presidente dell’Istituto Jacque Delors, ha messo in fila diversi temi centrali attorno cui l’Unione e i singoli Stati membri, negli ultimi mesi e anni, hanno tentato di costruire politiche efficaci di crescita, sicurezza e resilienza, non sempre ben riuscite.

Dall’invasione russa dell’Ucraina alle sanzioni nei confronti di Mosca, passando per l’emergenza energetica e le tensioni geopolitiche, fino al mercato unico, con una “Road map” di punti chiave da realizzare entro il 2025.

Dalla guerra in Ucraina al risultato delle recenti elezioni europee

Partendo proprio dai fatti tragici del 24 febbraio 2022, Letta ha ricordato che l’aggressione all’Ucraina “ha segnato un momento di svolta nel sistema energetico europeo”, perché “ha modificato relazioni commerciali di lunga data e ridisegnato le dinamiche geopolitiche dell’approvvigionamento e del commercio di prodotti energetici”.

Alla crisi energetica, nata prima della guerra di Mosca a Kiev, l’Europa ha risposto in maniera unitaria ed efficace, secondo l’ex Presidente del Consiglio italiano, ma nonostante questo: “oggi c’è il rischio reale che l’integrazione dei mercati perda slancio”, aggiungendo che “all’orizzonte si profila il pericolo di una regressione”.

Sfide rilevanti per Bruxelles, soprattutto alla luce del risultato elettorale dell’8 e il 9 giugno per il rinnovo del Parlamento europeo, con i gruppi di centrodestra che spingono per portare avanti una loro visione dell’Europa molto diversa da quella del passato.

Mercato unico per superare le grandi sfide del nostro tempo

Sfide che solo con il mercato unico sarà possibile superare, secondo Letta, perché “può fornire all’Europa le leve e il peso economico adeguato per affrontarle efficacemente”.

Poi un accenno alle fonti energetiche rinnovabili, cercando una strada diversa dalla dipendenza cinese, in cui la chiave è nella maggiore integrazione dei Paesi membri dell’Unione nel mercato unico: “Se il sistema di uno Stato dell’Unione è in difficoltà esso può importare energia elettrica generata in surplus da un altro Paese membro, a un prezzo inferiore, con benefici in termini di sicurezza energetica e di stabilità economica”.

La “Road map” 2025

E poi la “Road map” al 2025 che passa per i seguenti punti strategici.
Riguardo l’eolico offshore, Letta suggerisce una metodologia transfrontaliera di allocazione dei costi e dei benefici.

Nell’agenda Letta trovano posto anche “collaborazioni regionali” da far crescere, standard di cybersicurezza più rigorosi, revisione del quadro di sicurezza dell’approvvigionamento di gas, rafforzare il bilancio del CEF-Energia e semplificare le procedure, istituire una Clean energy delivery agency europea, “per centralizzare la fornitura di supporto tecnico, gestire i programmi di finanziamento e svolgere il ruolo di accesso unico per gli stakeholders”.

La lista continua con la necessità di “incentivare la domanda di tecnologie pulite, attraverso strumenti finanziari e un Clean energy deployment Fund”, da avviare entro il 2029; lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari come i Green Bond per attrarre maggiori capitali privati in progetti infrastrutturali.

La presentazione del novo libro di Letta

Oggi a Bologna, insieme a Romano Prodi e Ignazio Visco, introdotti da Pierluigi Stefanini e moderati da Alessandra Sardoni, Letta presenta inoltre il suo nuovo libro uscito per l’editore Il Mulino, dal titolo “Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa”, in cui sono riportati gli otto mesi di viaggio attraverso 27 Paesi dell’Unione, 65 città e 400 incontri, per preparare il Piano di rilancio dell’integrazione europea come da incarico ricevuto dalla Commissione e dal Consiglio dell’Ue.

Testimonianza di un lungo viaggio da Tallinn a Bilbao, da Liegi ad Atene, volto non solo a costruire il «Rapporto sul futuro del Mercato Unico Europeo», ma anche a raccontare le idee al cuore dell’integrazione. Proposte operative per gestire con efficacia gli snodi cruciali di questo passaggio d’epoca: dalla transizione verde alla minaccia alla democrazia europea e alla pace.

Si decide il futuro europeo nella prossima riunione del Consiglio (27-28 giugno)

Un’esperienza che potrebbe tradursi in una candidatura di Letta a Presidente del Consiglio europeo (al posto dell’ex primo ministro portoghese António Costa). Secondo alcuni addirittura una mossa tattica che vede dietro le quinte niente meno che il Presidente francese, Emmanuel Macron, che in questo modo cerca di contrastare i piani di Giorgia Meloni nella copertura dei cosiddetti “Top Jobs” nelle istituzioni europee.

Tutto ancora in ballo per la riunione del Consiglio prevista per il 27 giugno prossimo, quando si saprà qualcosa di più sulle effettive possibilità di un von der Leyen “bis” in Commissione e se Giorgia Meloni avrà davvero o no un peso specifico rilevante tra i maggiori leader europei e sul tavolo dei negoziati.

Un’occasione per i leader europei, che dovranno adottare una tabella di marcia per i futuri lavori sulle riforme interne che l’UE dovrà intraprendere per realizzare le ambizioni a lungo termine e rafforzare la sua capacità di affrontare sfide sempre più complesse.

Soprattutto, si dovranno annunciare le nomine per il prossimo ciclo istituzionale. Conformemente al trattato sull’Unione europea (TUE), il ruolo del Consiglio europeo è di eleggere il presidente del Consiglio europeo, di nominare il presidente della Commissione europea e di nominare l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Giornalista

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