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Lyten acquisisce Northvolt Dwa: l’Europa perde un asset strategico nel settore batterie

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L’acquisizione della gigafactory polacca Northvolt Dwa da parte della startup americana Lyten, con sede nella Silicon Valley, evidenzia le debolezze industriali dell’Europa in un settore strategico come quello delle batterie e dei sistemi di accumulo energetico. Un rilancio produttivo è alle porte, ma avverrà sotto controllo statunitense, sollevando interrogativi sull’effettiva autonomia energetica dell’Unione Europea.

La Silicon Valley torna in Europa

Con l’annuncio dell’acquisizione di Northvolt Dwa ESS, la più grande fabbrica europea di sistemi di accumulo energetico, Lyten fa il suo ingresso in grande stile nel cuore produttivo dell’Europa. Lo stabilimento, situato a Danzica, in Polonia, era stato inaugurato nel 2023 ma ha vissuto un crollo drammatico: a marzo 2025, Northvolt ha dichiarato bancarotta, segnando la fine del progetto europeo di contrastare il dominio cinese nel settore delle batterie.

Rilancio americano, crisi europea

L’impianto copre 25.000 metri quadrati e dispone di una capacità produttiva di 6 GWh, espandibile fino a 10 GWh. Secondo Lyten, sono già stati firmati contratti fino al 2026, a testimonianza di una domanda crescente per sistemi di accumulo ad alte prestazioni. Il CEO e co-fondatore Dan Cook ha confermato:

Riavvieremo immediatamente le operazioni in Polonia per soddisfare gli ordini esistenti e acquisirne di nuovi.

Ma se l’operazione garantisce la ripartenza industriale, solleva al contempo serie preoccupazioni geopolitiche: l’Europa non è riuscita a difendere uno dei suoi progetti più ambiziosi nel campo delle tecnologie energetiche pulite.

Europa a rischio nella corsa globale alle batterie

L’acquisizione da parte di Lyten è un segnale forte: l’Unione Europea rimane vulnerabile di fronte alla pressione crescente dei colossi extraeuropei, in particolare in settori tecnologici considerati vitali per la transizione ecologica e la sovranità industriale.
Nonostante le strategie green e i piani per rafforzare le catene del valore interne, il fallimento di Northvolt rappresenta una sconfitta per l’industria europea delle batterie — proprio nel momento in cui l’indipendenza energetica è al centro dell’agenda politica e industriale.

Northvolt: sogno europeo, realtà americana

Il caso Northvolt Dwa si trasforma così in un simbolo: da speranza europea per l’autosufficienza energetica, a tassello chiave controllato dagli Stati Uniti. Un’operazione che riflette l’incapacità dell’UE di trattenere asset strategici e attrarre capitali industriali al pari delle grandi potenze extraeuropee.

Una lezione per l’Europa?

Per Lyten, si tratta di una mossa strategica con potenziale globale. Per l’Europa, invece, è un’occasione mancata che rilancia il dibattito sulla necessità di difendere la propria industria energetica e garantire investimenti strutturali in un settore ormai centrale per la competitività futura.

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