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In Cina il primo impianto di batterie agli ioni di sodio su larga scala

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Realizzato nel Guangxi, al confine con il Vietnam, il sito di stoccaggio “utility scale” ha una capacità di 10 MWh ed è in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di 3.500 utenze residenziali.

Primo sito di stoccaggio “utility scale” in Cina

È composto da 22mila celle da 210 Ah per 10 MWh complessivi (ma l’obiettivo dichiarato è di toccare, a pieno regime, quota 100 MWh). E ancora, le celle agli ioni di sodio riescono a ricaricarsi al 90% nell’arco di 12 minuti (dato, quest’ultimo, particolarmente allettante per il settore automotive). Infine, l’intero progetto riuscirà a fornire – ogni anno – 73 GWh di energia pulita all’anno, arrivando a coprire il fabbisogno elettrico di 35mila clienti residenziali.

Sono i numeri più importanti legati al primo sito di stoccaggio “utility scale” con batterie agli ioni di sodio in Cina; nel dettaglio, siamo a Nanning, nel sud del Paese, e l’impianto di accumulo – nel quale l’immagazzinamento e il rilascio dell’elettricità vengono gestiti da una tecnologia in grado di autoregolarsi in base ai picchi di carico – è di proprietà di China Southern Power Grid, sezione Energy Storage, dedicata agli accumuli dell’operatore di rete dello stato governato da Xi Jinping (la prima economia mondiale sta anche alimentando il mercato delle rinnovabili in America Latina).

Benefit economici e di approvvigionamento energetico

Restando sui numeri, Gao Like, manager di China Southern Power Grid Energy Storage, ha affermato che – congiuntamente alla rilevante velocità di ricarica – questo imponente impianto di storage con batterie agli ioni di sodio ha un’efficienza di conversione dell’energia che oltrepassa il 92%; un valore che è comparabile con le celle agli ioni di litio, i cui valori di efficienza variano tra l’85 e il 95%. Dunque, le batterie agli ioni di sodio stanno sempre più emergendo come una valida alternativa al litio.

In Cina sono numerosi i marchi nazionali che hanno cercato di approdare, primi sul mercato, nel tentativo di mettere in vendita la prima auto prima elettrica al mondo alimentata da batterie agli ioni di sodio (alla fine ci è riuscita Yiwei, parte del gruppo JAC Motors). Tornando sul tema del primo grande impianto di storage con batterie agli ioni di sodio del paese asiatico, è la stessa China Southern Power Grid a spiegare che “rispetto alle batterie agli ioni di litio, le riserve di materie prime delle batterie agli ioni di sodio sono abbondanti, semplici da estrarre, a costo ridotto e con migliori prestazioni a basse temperature”. Ragione per cui, “presentano manifesti benefici in merito all’accumulo di energia su larga scala”.

Dai carapaci dei granchi ecco le batterie agli ioni di sodio

Nel corso degli ultimi anni la domanda di sistemi di accumulo più economici, sostenibili e duraturi (in Italia ed Europa) è aumentata in maniera significativa. Ma lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio – per la cui invenzione, nel 2019, Michael Stanley Whittingham ha ricevuto il premio Nobel per la chimica insieme a John Goodenough e Akira Yoshino – si è scontrato con un muro quasi insormontabile: le materie prime risultano tanto scarse quanto geograficamente concentrate.

Tra le opzioni studiate per sostituire le ricaricabili oggi più diffuse sul mercato, ci sono (appunto) anche le batterie a ioni di sodio. Per incrementarne le prestazioni, un team di scienziati cinesi – i ricercatori Yun Chen, Yue Zhao, Hongbin Liu e Tingli Ma – ha sfruttato i carapaci dei granchi destinati all’alimentazione umana, trasformando questi scarti dell’industria alimentare (parliamo di porzione di esoscheletro), in materiali ricchi di carbonio e porosi. Da utilizzare come anodo nelle batterie a ioni di sodio. I risultati della ricerca sono pubblicati sulla rivista scientifica ACS Omega.

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