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Cavi e conduttori elettrici, l’industria italiana fattura 6,6 miliardi di euro. Le stime per il 2023

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Il Report Anie Aice

La ripresa dell’industria nazionale cavi e conduttori elettrici iniziata a fine 2020 sta dando i suoi frutti ed è continuata anche per tutto il 2022. Secondo i nuovi dati diffusi da Anie Aice, per l’anno 2022 il fatturato aggregato stimato supera i 6,6 miliardi di euro, con un export pari a 3,8 miliardi di euro.
Le esportazioni sono cresciute del 13,5% su base annua.

Grazie alla tripla transizione (ecologica, energetica e digitale), è partito bene anche l’anno in corso, ma dal secondo trimestre si sono evidenziate diverse criticità, che non riguardano solo il nostro Paese.

Un settore estremamente dinamico e in crescita, quello illustrato nel Rapporto “Dati di settore dell’Industria dei Cavi e Conduttori Elettrici”, ma che risente dell’impatto negativo delle tensioni geopolitiche, che si riversano sulle catene di approvvigionamento globali, del rialzo dei prezzi delle materie prime, tra cui i metalli preziosi e più rari, con conseguente indecisione degli investitori.

La generazione da fonti rinnovabili, sempre più dominante nel mix energetico, assieme allo sviluppo delle reti, l’elettrificazione dei consumi energetici e la digitalizzazione, chiede infatti sistemi in cavo ad alte prestazioni, innovativi, sostenibili e sicuri.

I cavi sono la spina dorsale delle reti elettriche e di comunicazione, perchè “trasportano” le transizioni energetica e digitale abilitandone le tecnologie più strategiche. Le prospettive di crescita del nostro settore sono positive. Il polo manifatturiero italiano è un’eccellenza internazionale con una consolidata leadership nell’innovazione tecnologica. Mentre sul versante ricerca e sviluppo, le nostre imprese presidiano i business a più elevato valore aggiunto, con una progressiva integrazione degli obiettivi ESG sull’intera filiera. La sostenibilità è il fattore chiave per la creazione di valore”, ha spiegato Marcello Del Brenna, Presidente di AICE – Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori Elettrici, federata ANIE.

Inversione di tendenza

Come anticipato, a partire dal secondo trimestre del 2023 i volumi di attività industriale del comparto cavi e conduttori elettrici hanno registrato una inversione di tendenza, accompagnata anche da una frenata del fatturato in valore. Queste dinamiche si inquadrano in un generale rallentamento che ha interessato l’industria manifatturiera a partire dai mesi estivi dello scorso anno.

I dati del primo semestre 2023 si inquadrano in un generale rallentamento dell’industria manifatturiera a partire dai mesi estivi dello scorso anno. Pesano il costo delle materie prime, in particolare dei metalli come rame e alluminio, un rallentamento degli investimenti nelle costruzioni e, in generale, una politica monetaria restrittiva dovuta principalmente alle tensioni geopolitiche. Sentito dal comparto anche il fenomeno del dumping dalla Cina. La UE ha imposto dazi sull’importazione di cavi a fibra ottica dalla Cina, in seguito ad un’iniziativa coordinata da Europacable, associazione europea di riferimento, a cui hanno partecipato produttori europei e associazioni nazionali, tra cui ANIE AICE”, ha precisato Del Brenna.

I numeri per l’anno in corso (gennaio-agosto 2023)

Nel 2023 i volumi di produzione industriale del comparto cavi e conduttori elettrici hanno registrato una inversione di tendenza (-5,6% la flessione tendenziale nel periodo gennaio-agosto). Il calo è più marcato sia rispetto alla media manifatturiera (-2,1%) sia nel confronto con l’andamento registrato dal macrosettore dell’elettrotecnica (-0,6%).

Dopo un inizio anno ancora in tenuta, nel secondo trimestre il profilo espansivo del fatturato ha subito una inversione di tendenza, registrando una flessione del 7,1% in valore nel confronto con il corrispondente periodo del 2022. I dati pur incompleti sul terzo trimestre del 2023 mostrano una sostanziale stabilità, portando la variazione cumulata del fatturato per il periodo gennaio-agosto 2023 a segnare una flessione tendenziale dell’1,4% (+7,3% la crescita media dell’elettrotecnica, +0,4% la manifattura).

Per quel che riguarda l’export, i numeri confermano la congiuntura internazionale negativa per il settore.

I primi sei mesi del corrente anno hanno evidenziato una significativa decelerazione, che ha portato ad una inversione di tendenza per le vendite estere (-0,7%).

La tendenza

Secondo gli esperti, “la domanda resta favorevole nel medio periodo, spinta dagli investimenti nella transizione energetica e in quella digitale”, che è da tutti riconosciuta come vero driver della crescita mondiale nei prossimi anni.

La conferma arriva dagli scenari per l’industria manifatturiera diffusi nel mese di novembre dall’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo e Prometeia, secondo cui saranno i settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica, tra cui i cavi, a guidare la crescita dell’industria manifatturiera italiana nel biennio 2024-2025.

Giornalista

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