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Biocarburanti, l’Ue investirà 28 miliardi di euro entro il 2030. Taglio del 40% di CO2 nel trasporto aereo grazie a ricerca italiana

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Gli obiettivi europei di decarbonizzazione e neutralità climatica impongono un’accelerazione dei progetti e degli investimenti in nuove soluzioni green, anche per i biocarburanti e i carburanti sintetici (o e-fuel). Ma al momento le risorse finanziarie destinate ai primi sono nove volte più grandi. Attesa per la direttiva europea sulle rinnovabili. In Italia l’Enea sperimenta i biocarburanti nel trasporto aereo per tagliare le emissioni di CO2.

I biocarburanti e carburanti sintetici si litigano gli investimenti UE

In Europa si sta aprendo un confronto piuttosto deciso tra i produttori di biocarburanti e i produttori di e-fuel, i carburanti sintetici di nuova generazione. I primi sono ottenuti da biomasse comuni, i secondi da processi di elettrificazione alimentati da fonti energetiche rinnovabili.

L’attenzione verso l’ambiente e gli obiettivi di decarbonizzazione e di neutralità climatica ormai fissati dall’Unione europea fino al 2050 impongono un’accelerazione seria sui progetti dedicati, tra cui troviamo anche i biocarburanti e gli e-fuel, fondamentali per abbattere le emissioni inquinanti nel trasporto aereo ad esempio.

Il problema, secondo uno studio pubblicato dalla società di consulenza ambientale Ricardo (commissionato dall’associazione Transport & Environment), è che gran parte degli investimenti europei sono ormai stati dirottati verso le raffinerie di biocarburanti, solo le “briciole” verso la produzione di carburanti sintetici o biogeni.

Il piano di investimenti europei nella raffinazione dei biocarburanti dispiegherà 28 miliardi di euro fino al 2030, contro i 3 miliardi circa per gli e-fuel. Un volume di risorse nove volte più grande.

Servono nuove regole Ue su biocarburanti ed e-fuel per attirare finanziamenti

“I produttori di petrolio stanno promuovendo l’idrogeno come principale scommessa per il futuro, ma in realtà i loro investimenti nell’idrogeno verde sono molto limitati”, ha dichiarato in una nota Geert Decock, responsabile elettricità ed energia di T&E.

Alla base di questa tendenza c’è probabilmente anche un problema di incentivi: “Ovvio che gli investimenti in e-fuel saranno minori se non c’è un piano di sostegno a livello europeo e un quadro di regole più chiaro per tutti”, ha spiegato il portavoce della eFuel Alliance, Jan Werhold.

A riguardo, in molti attendono la legge sulle energie rinnovabili dell’Unione (Renewable Energy Directive o Red), che dovrebbe anche fissare nuove regole per l’idrogeno verde e i combustili sintetici, fondamentale anche per consentire la pianificazione degli investimenti in questi ambiti.

La proposta della Commissione europea è di portare la produzione di e-fuel ed idrogeno da impiegare nei trasporti verde al 5% entro il 2030 grazie al programma REPowerEU.

Grazie ai biocarburanti emissioni di CO2 abbattute del 40% nel trasporto aereo, la ricerca Enea

Per la prima volta in Italia, grazie ad una sperimentazione condotto da ricercatori dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), è stato sperimentato l’uso di miscele di biocombustibile e cherosene su un jet militare, ottenendo una riduzione fino al 40% delle emissioni inquinanti complessive.

Il risultato del progetto portato avanti dall’Enea, in collaborazione con Aeronautica Militare, nell’ambito dell’accordo di cooperazione in materia di utilizzo di biocombustibili nel settore dell’aviazione, che coinvolge anche Cnr e Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, è stato inserito in uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Toxics, che indaga anche l’impatto complessivo sulla salute e l’ambiente di questi nuovi carburanti avio.

Come spiegato in una nota, i test sono stati condotti su due diverse miscele contenenti il 13% e il 17% di biocombustibile nel corso di diverse prove motore con velivolo a terra, presso la Divisione Aerea di Sperimentazione e Spaziale (DASAS) dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, vicino Roma.

Le due miscele a base di biocarburanti hanno fatto registrare per tutte le prove una riduzione media del 20% – e fino al 40% per medi regimi di potenza motore – delle emissioni di black carbon, ossia il carbonio elementare; allo stesso tempo, abbiamo rilevato l’aumento fino al 30% del biossido di azoto e della quantità di particelle totali emesse, in particolare delle nanoparticelle”, ha affermato Antonella Malaguti, ricercatrice ENEA del Laboratorio di Inquinamento Atmosferico presso il Centro Ricerche di Bologna.

Giornalista

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