Un team di ingegneri giapponesi vuole produrre altro metano catturando la CO2 nell’aria e sfruttando dei pannelli fotovoltaici. Possibile?
Fotosintesi artificiale
Quella che stanno cercando di replicare gli ingegneri della University of Tokyo è la fotosintesi artificiale, processo che sta catturando l’interesse di tantissimi ricercatori.
L’obiettivo è capire se è davvero possibile trasformare l’energia solare in energia chimica, preservando comunque l’ambiente e usando la CO2 come materiale base per la produzione, al pari di quello che fanno le piante.
Pogetto ARPChem
In passato, il team giapponese aveva già provato a replicare la fotosintesi clorofilliana all’interno del progetto ARPChem, condotto dal 2012 al 2022.
Lo scopo era sviluppare tre tecnologie chiave per la produzione di sostanze chimiche partendo dall’anidride carbonica e dall’acqua, e utilizzando come fonte energetica il Sole.
Si è voluto generare del carburante rinnovabile mediante un processo chiamato ‘scissione fotocatalitica dell’acqua’, nella quale quest’ultima viene divisa nei suoi componenti fondamentali, ossia H2 e ossigeno, utilizzando energia luminosa.
Alla fine, come risultato, ne è emerso il recupero di più del 70% dell’idrogeno prodotto, dunque un grande traguardo che ha spinto i ricercatori a puntare, nel 2023, al primo ‘metano solare’.
Metano dal Sole
In realtà non servirebbe produrre altro metano nell’atmosfera, considerando che stiamo parlando di una sostanza chimica già presente in abbondanza sulla Terra e ottenuta da processi biologici.
Il gruppo di ricerca però ha pensato bene di catturare l’anidride carbonica presente nell’aria per avere a disposizione ancora più metano, senza compiere alcuna estrazione da giacimenti sotterranei.
Come metodologia, si sono così utilizzati dei pannelli, in grado di catturare i raggi e generare direttamente metano dal Sole, almeno così sembrerebbe.
Fonte energetica ancora preziosa
Bisogna ricordare che stiamo parlando di una fonte energetica ancora preziosa per imprese e famiglie, da sfruttare come gas naturale per alimentare le industrie, come combustibile per i trasporti, come mezzo per cucinare e riscaldare le abitazioni e anche per produrre idrogeno.
Ovviamente però, il metano anche un potente gas serra, e in quanto tale, se rilasciato nell’atmosfera in modo incontrollato, potrebbe rivelarsi pericoloso.
Che sviluppo avranno
Con i loro nuovi pannelli fotosintetici però, gli ingegneri sperano di poter chiarire ogni dubbio, e dimostrare che è possibile ottenere il combustibile grazie all’energia solare senza danneggiare l’uomo e ciò che lo circonda.
Non si sa ancora che sviluppo avranno tali dispositivi, che per alcuni potrebbero essere superflui o poco sostenibili, ma per altri, come nel caso del team giapponese, potrebbero dar vita a un nuovo sistema di stoccaggio dell’idrogeno più facile da gestire, rispetto al classico meccanismo per ottenere H2 liquido dal Sole.
Lo studio di queste tecnologie è ancora agli esordi. Gli ingegneri infatti, ne dovranno di certo migliorare l’efficienza e far ricredere, con altri test e analisi, anche i più scettici.