Roma, 08/12/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

L’IoT applicata all’energia varrà nel mondo un mercato da 100 miliardi di dollari entro il 2030

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Secondo un nuovo Rapporto pubblicato da Orbis Research, dal titolo “Global Internet of Things in Energy Market Report”, la ripresa economica successiva all’emergenza sanitaria, dovuta alla pandemia da Covid-19, e il miglioramento delle supply chain globali, hanno favorito l’impiego crescente di soluzioni IoT in ambito energetico, con un mercato mondiale che è stimato raggiungere i 99,6 miliardi di dollari di valore, il +150% rispetto a quello attuale.

L’IoT nel settore energetico

Le soluzioni tecnologiche che ricadono dotto la definizione Internet of Things (IoT) hanno un enorme potenziale in termini di applicazioni nel settore energetico a livello mondiale.

Grazie all’internet delle cose, infatti, è possibile effettuare operazioni di manutenzione predittiva, ma anche di ottimizzazione dei consumi grazie a sensori e dispositivi connessi tra loro e in rete, come ad esempio i contatori smart, e di contenimento dei costi finali, solo per ricordarne alcune.

In linea di massima, si può dire che l’IoT è utilizzabile un po’ in tutte le fasi del ciclo energetico, dalle fonti al consumo finale, ottimizzando processi e operazioni, riducendo costi ed emissioni inquinanti.

Il Report

Secondo un nuovo Rapporto pubblicato da Orbis Research, dal titolo “Global Internet of Things in Energy Market Report”, la ripresa economica successiva all’emergenza sanitaria, dovuta alla pandemia da Covid-19, e il miglioramento delle supply chain globali, hanno favorito l’impiego crescente di soluzioni IoT in ambito energetico, con un mercato mondiale che è stimato raggiungere i 99,6 miliardi di dollari di valore.

Ulteriori fattori di crescita dell’Energy IoT sono le nuove reti energetiche, le smart grid, l’elettrificazione dei consumi finali, il miglioramento delle misure di sicurezza degli impianti e possibilità di prevenire gli incidenti, la riduzione complessiva dell’impatto ambientale associato alla produzione e al consumo di energia.

Da qui alla fine del decennio, il tasso medio di crescita annuo (Cagr 2023-2030) per questo settore è calcolato attorno al 12%.

L’IoT darà una mano alla transizione energetica ed ecologica

Una buona notizia, soprattutto per i progetti smart city, che nonostante una battuta di arresto generale, almeno in Europa, stanno ora riprendendo il percorso iniziale di promozione e realizzazione (nei quali peraltro è prevista una consistente componente di soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica e l’impiego di fonti energetiche rinnovabili), e per l’automazione industriale (che necessita di una forte riduzione dei consumi energetici e la promozione di fonti energetiche pulite).

L’IoT certo non risolverà da sola il problema dell’inquinamento, del surriscaldamento globale e della crisi energetica globale, ma di sicuro favorirà i migliori progetti di decarbonizzazione presentati dai vari Paesi, tra cui l’Italia.

Giornalista

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