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Fotovoltaico? Aperta la competizione tra le tigri asiatiche

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L’India si affaccia sempre meno timidamente al mercato delle energie rinnovabili. La tigre asiatica, che ha tutti i numeri in regola per fare concorrenza alla Cina, sta infatti iniziando a farsi largo nel settore del fotovoltaico. L’esempio della Waaree Energies Limited mette in luce le potenzialità e i passi avanti finora compiuti dal Paese in ambito FER. 

India leader del fotovoltaico dopo la Cina

Da circa un decennio, la Cina è il principale fornitore mondiale di apparecchiature fotovoltaiche (PV). Tuttavia, i dati dimostrano che ora dovrà vedersela con l’India. Secondo un recente rapporto dell’Istituto per l’economia energetica e l’analisi finanziaria (IEEFA) e JMK Research, le politiche di sostegno del governo indiano stanno, infatti, stimolando la produzione di fotovoltaico nel Paese. Quando nel 2026, in base alle stime effettuate, la capacità dei moduli solari fotovoltaici indiani raggiungerà i 110 gigawatt (GW), l’India sarà autosufficiente e tenderà a rivolgersi in modo sempre più aggressivo al mercato delle esportazioni.

Il mondo attende un’alternativa

Negli ultimi 12 anni, la quota della Cina nella produzione globale di moduli solari è aumentata esponenzialmente: da circa il 50% nel 2010, a circa il 70% nel 2021 e nel 2022

Proprio a causa di questo trend, oggi, la maggior parte degli importatori di fotovoltaico, come USA ed Unione Europea, cerca di tutelarsi dal mercato manifatturiero cinese, sia con l’introduzione di dazi antidumping sull’import, sia cercando alternative nella catena di approvvigionamento. La crescita dell’export solare indiano si inserisce in questo contesto.

Nel 2023 esportazioni superiori 5 volte all’anno precedente

Il rapporto IEEFA/JMK Research, è chiaro su questo aspetto. Nel 2023 le esportazioni indiane di fotovoltaico hanno superato 5 volte, in termini di valore, quelle del 2022. Le ragioni sono attribuibili soprattutto all’aumentata capacità produttiva di moduli, ma anche alle sopracitate restrizioni imposte alle merci cinesi da altri Paesi. Il mercato indiano ormai si rivolge a tutto il panorama internazionale, sebbene attualmente gli Stati Uniti rappresentino quasi la totalità (93%) delle esportazioni solari fotovoltaiche dell’India. 

Le forniture per i progetti USA

L’esempio più recente è quello della Waaree Energies Limited, azienda attiva dal 1999, che ha annunciato la sottoscrizione di un accordo triennale (2024-2026) col colosso spagnolo Acciona per la fornitura di 1,5 GW di moduli solari TOPCon destinati agli impianti fotovoltaici degli Stati Uniti. Si tratta di moduli bifacciali, che combinano le tecnologie leader NTOPCon, 9BB e half cell, allo scopo di raggiungere livelli di efficienza superiore.

Sempre ad Acciona energia, in particolare per i progetti dislocati in Texas, Ohio e Illinois, la società indiana ha fornito 850 MW di moduli solari mono PERC. Il Texas si è aggiudicato 431 MW su due progetti (56 MW a Fort Bend e 375 MW a Red Tailed Hawk), l’Illinois 129 MW per l’impianto High Point e infine 288 MW sono stati consegnati al progetto Union dell’Ohio. Nel complesso, dunque, nell’ultimo anno il produttore indiano ha fornito 4 GW di energia pulita al mercato americano. 

Inversione di tendenza legata all’ Inflation Reduction Act

Visto l’andamento del mercato, il problema per l’India si porrà quando l’IRA, il provvedimento statunitense volto ad incrementare la produzione locale di manufatti e tecnologie pulite da impiegare nelle FER, entrerà nel pieno delle sue facoltà. A quel punto il colosso aiatico dovrà sperare di essere divenuto veramente competitiva a livello globale.

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