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COP28. Combustibili fossili, nella bozza di accordo non si parla più di uscita graduale

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Non si trova più il riferimento all’uscita graduale di petrolio, carbone e gas dal mix energetico globale. Come aveva già detto il Presidente della COP28 Sultan al-Jaber, non è possibile procedere in tal senso, lo dice la scienza. Si chiede maggiore attenzione alle rinnovabili che devono triplicare entro il 2030 e veder raddoppiare i livelli di efficienza energetica. Un documento che molto probabilmente andrà rivisto.

COP28. Testo ridotto, nessun riferimento all’uscita graduale dall’era dei combustibili fossili

Petrolio, gas e carbone, nessuno ne vuole davvero farne a meno e secondo la CNN addirittura è stata eliminata ogni menzione ad una loro “graduale eliminazione” dalla bozza di accordo alla COP28 di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Diciamo che la parola “uscita” dall’era dei fossili non si trova più, mentre si sottolinea la centralità delle fonti energetiche rinnovabili, che vanno triplicate entro il 2030, che poi è la posizione dell’Unione europea.

Come riportato da un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, il testo proposto dalla presidenza della Cop28 per raggiungere un accordo esorta le parti ad “accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili nei sistemi energetici”.

Una situazione che penalizza gli oltre 100 Paesi che invece, intervenendo alla Conferenza mondiale sul clima, avevano espresso tutta la loro contrarietà all’utilizzo dei combustibili fossili, chiedendone l’abbandono al più pesto.

Niente è perduto, però, senza adeguato sostegno il testo torna indietro alle Parti

Si tratta solo di un draft del documento finale, ridotto da 28 a 21 pagine, ma serve a comprendere la linea di fondo che al momento sta guidando i tavoli di lavoro.

Se l’attuale bozza non ottiene un ampio sostegno, però, dovrà tornare indietro e si dovranno riprendere le negoziazioni.

Al-Jaber ieri ha chiarito: “Il fallimento non è un’opzione”.
Il Presidente della COP28 ha inoltre chiesto da parte di tutti un maggiore impegno a trovare una soluzione condivisa dalla maggioranza dei Paesi membri.

Ciò potrebbe significare che c’è ancora qualche speranza di ribaltare la situazione a favore di azioni a favore di una più rapida decarbonizzazione.

D’altronde, nelle precedenti bozze in circolazione, si lege sempre sulla CNN, non veniva messa in dubbio la menzione sull’eliminazione graduale di petrolio, gas e carbone dal mix energetico mondiale.

Tornando a quest’ultimo documento, comunque, il carbone è il primo dei combustibili fossili che sarà messo alla finestra, mentre si chiede ai Paesi membri di fare di più per tagliare le emissioni inquinanti.

Tra le opzioni proposte anche una riduzione sostanziale di consumo e produzione di combustibili fossili, ma, è specificato, “in maniera giusta, ordinata ed equa”, in modo da raggiungere concretamente il risultato “zero emissioni” prima o intorno al 2050.

Giornalista

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