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Rinnovabili, in Italia 3 GW di potenza installata nel 2022. Siamo il 200% sotto la media annuale fissata nella tabella di marcia UE

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Nel 2022 abbiamo cumulato più di 3 GW di potenza installata, il 109% in più sull’anno precedente, ma il 200% in meno rispetto alla media annuale necessaria al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione europei da raggiungere entro il 2030. Secondo l’Osservatorio Anie Rinnovabili la burocrazia ancora rappresenta una grande barriera alla crescita delle rinnovabili in Italia. La filiera c’è, ma c’è anche da chiedersi se lo Stato vuole davvero la crescita green?

Crescono le rinnovabili nel 2022, ma non abbastanza rispetto agli obiettivi UE di fine decennio

Nel nostro Paese le installazioni di impianti a fonti energetiche rinnovabili continuano a crescere, raggiungendo una capacità complessiva di 60,7GW. Durante l’anno passato abbiamo installato un totale cumulato di 3,04 GW, in deciso aumento sul dato del 2021, +109% di nuova potenza installata.

Questi i dati settore per settore comunicati dall’Osservatorio ANIE Rinnovabili: 18,93 GW di idroelettrico, 11,82 GW di eolico, 4,15 GW di biomasse e 25 GW di solare fotovoltaico. In particolare il solare ha contribuito notevolmente all’aumento di potenza, con un +220% su base annua per 164 MW aggiuntivi.

Per quanto concerne, invece, le nuove installazioni nel 2022 si registra nuova potenza per un totale di 2.927 MW (+109% rispetto al 2021, e +255% rispetto al 2020) con andamenti diversificati per i diversi comparti: 2.318 MW per fotovoltaico (+162%), 531 MW per eolico (+25%), 60 MW per idroelettrico (+70%) e 18 MW per bioenergie (-64%).

Per rispettare la tabella di marcia del “Fit for 55”, necessario incrementare la potenza installata del 200%

Ci sono però delle considerazioni da fare, soprattutto in relazione allo scenario di riferimento “Fit for 55” elaborato da Terna.

In questi termini, l’Italia è ancora ben lontana dagli obiettivi di decarbonizzazione attesi entro il 2030. Dovremmo raggiungere una media annua di 9 GW di nuova potenza installata, ma siamo come detto in una fase di crescita ma lenta.

Secondo Anie Rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi del 2030 dovremmo incrementare la nuova potenza del 200% rispetto a quanto fatto nel 2022 (cioè come visto, poco sopra i 3 GW).

Le barriere alle rinnovabili le pone lo Stato e la sua burocrazia. Ma c’è davvero la volontà di crescere green?

Nel commento ai dati, si legge: “Il settore italiano delle fonti rinnovabili soffre dell’assenza di una volontà decisa nel tradurre in pratica quella che è la strategia nazionale. Se si vuole realmente costruire una filiera delle fonti rinnovabili, ANIE Rinnovabili ritiene che non si può prescindere da una pianificazione di lungo termine e dal mantenere la rotta intrapresa. Anche perché il mercato corre più veloce del legislatore. I continui stop&go normativi sono molto deleteri: ogni volta che viene proclamata una misura il mercato si blocca in attesa che il provvedimento annunciato dal legislatore si materializzi così come si blocca il mercato ogni volta che il legislatore ritira la misura, così come è deleterio non prevedere una gestione del transitorio tra una misura e la successiva utile ad accompagnare gli investimenti già programmati e a non rallentare la marcia”.

Dall’Osservatorio normativo di ANIE Rinnovabili, che monitora i più importanti provvedimenti attuativi dei decreti legislativi di recepimento delle direttive europee sulle fonti rinnovabili (Dlgs 199/2021) e sul mercato elettrico (Dlgs 210/2021), su 39 provvedimenti attuativi, seppur con ritardo di 6 mesi, solo 10 sono stati finalizzati. Molti provvedimenti dei restanti 29 hanno già accumulato un ritardo di circa 1 anno.

Giornalista

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