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Decarbonizzazione all’italiana, mancano investimenti per 130 miliardi di euro l’anno fino al 2030

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Il Pniec e gli investimenti che non bastano. Il Rapporto Ecco

La traiettoria tendenziale delle emissioni italiane di gas serra è attualmente fuori linea rispetto agli obiettivi europei (-55% rispetto al 1990) e l’ambizione del Governo italiano è apparsa finora insufficiente

a colmare il gap. Questa situazione richiede un impegno straordinario ed estremamente focalizzato di correzione delle emissioni nei prossimi sette anni.

Questo si legge nella parte iniziale del sommario del Report dell’Italian climate change think tank Ecco, dal titolo “Quanti investimenti sono necessari per decarbonizzare l’economia italiana? Un’analisi propedeutica alla revisione del Piano Nazionale dell’energia e del Clima”.

Dal momento che il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC) è ancora in fase di revisione, e in assenza di interventi correttivi, il DEF 2023 riporta solo la traiettoria tendenziale a politiche vigenti, che porta le emissioni totali al 2030 a 349,7 MtCO2eq.

Ma, per rispettare li obiettivi di decarbonizzazione che si è data l’Unione europea entro il 2030, ecco che secondo i ricercatori il taglio di emissioni necessario all’Italia rispetto ai livelli del 2019 dovrebbe essere dell’ordine di 189 MtCO2eq.

Rispetto al PNIEC (2019), che al 2030 prevedeva un taglio di emissioni di 94,3 MtCO2e sui livelli del 2019, l’ordine di grandezza dei nuovi obiettivi emissivi è quindi raddoppiato.

Mancano tra 122 e 134 miliardi di euro all’anno

Ne consegue che le stime degli investimenti complessivi necessari all’Italia per allinearsi ai nuovi obiettivi europei Fit-for-55 oscillano tra 122 e 134 mld di euro medi annui.

Gli investimenti aggiuntivi necessari sono quindi di 30-42 mld annui superiori a quanto a suo tempo preventivato dal PNIEC (2019) e 2-3 volte superiori all’ammontare dedicato dal PNRR (2021) alla transizione “green” nel quinquennio 2021-26 (14,4 mld medi annui).

Questo impone una profonda rimodulazione degli investimenti nei piani energetici e climatici, che a questo punto il Governo attuale non sembra in grado di realizzare (o forse non vuole).

Secondo i ricercatori del think tank, “poiché il totale annuo degli investimenti fissi lordi in Italia è di circa 400 mld., almeno il 25%-30% degli investimenti complessivi del Paese deve essere riorientato nel prossimo decennio alla transizione energetico-ecologica”.

Nuova politica nazionale o un Fondo sovrano europeo per il clima?

Altra strada, ma al momento altrettanto difficile, è arrivare in Europa alla nascita di un fondo sovrano per il clima, orientato esclusivamente alla decarbonizzazione e alla resilienza delle economie alle crisi climatiche del presente e del futuro.

Un’ultima possibilità per noi, nel caso non riuscissimo a trovare le risorse e le strategie giuste per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, visto che la nostra spesa pubblica è sempre più vincolata alla riduzione del debito.

È quindi davvero ora di prendere una decisione. A questo punto, quale strada prenderà il nostro Governo?

Giornalista

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